Una terribile tragedia si è verificata questa mattina intorno alle ore 7:30 locali, a Manhattan, il noto quartiere di New York, negli Stati Uniti. Secondo quanto si apprende dai media internazionali, Jeffrey Epstein, 66 anni, conosciuto per essere una delle persone più ricche del mondo, era un miliardario infatti, si sarebbe tolto la vita nella sua cella della casa circondariale newyorchese. L'uomo pare sia stato trovato esanime proprio dal personale della struttura carceraria. Apparentemente si tratterebbe di un gesto volontario, ma le autorità federali, l'FBI in primis, vogliono vederci chiaro su quanto successo, anche perché non sarebbe la prima volta che Epstein veniva trovato in condizioni critiche nello stesso carcere.

La vittima stava scontando una pena di reclusione in quanto era accusato di aver abusato di decine di minori.

Aveva già tentato di farla finita

Secondo quanto riferisce il quotidiano italiano 'Repubblica', l'uomo avrebbe già tentato di togliersi la vita circa un mese fa. In quell'occasione, il personale si accorse in tempo di quanto stava succedendo salvando quindi il 66enne da morte certa. Questa volta, però, le cose sono andate diversamente. Quando i poliziotti penitenziari si sono accorti che l'uomo si trovava in condizioni critiche hanno tentato in tutti i modi di rianimarlo: nel frattempo sono stati allertati i soccorsi, giunti in brevissimo tempo sul luogo del fatto in questione. Una volta trasportato in ospedale, Epstein è stato dichiarato deceduto.

Recentemente era stato sottoposto anche al programma di osservazione speciale a cui vengono sottoposti i detenuti che tentano di compiere gesti estremi. I reati che erano ascritti all'uomo, abusi appunto, si sarebbero verificati nelle sue abitazioni di Manhattan e in Florida tra il 2002 e il 2005.

Qualche ora prima dell'episodio una delle vittime aveva consegnato un nuovo verbale

Tra l'altro, proprio poco prima che Epstein venisse trovato senza vita, una delle testimoni chiave del processo, Virginia Roberts Giuffre, aveva depositato alle autorità un verbale pesantissimo: la donna accusava il 66enne di essere stata tenuta come "schiava" ed essere stata costretta ad avere rapporti addirittura con il duca di York, il principe Andrea.

La donna, oltre a Jeffrey, ha chiamato in causa anche altre persone: si tratterebbe di un avvocato americano, Alan Dershowitz e addirittura dell'ex governatore dello stato del New Mexico, Bill Richardson insieme al senatore statunitense George Mitchell. Su questi altri particolari, adesso, saranno le autorità americane a fare chiarezza. Dopo l'ultima volta che era stato arrestato, gli avvocati della difesa avevano chiesto la libertà su cauzione, che è stata rifiutata dalla corte.