Non si dà pace Piero Carvone, il papà di Giampiero, il 19enne che nella notte del 10 settembre scorso è stato assassinato brutalmente al rione Perrino di Brindisi. Al momento non si conosce il movente del delitto, né quante fossero le persone che hanno agito.

L'uomo su Facebook si chiede perché l'autore del misfatto ha usato così tanta cattiveria contro suo figlio. Come si ricorderà infatti, il giovane è stato raggiunto da almeno tre colpi d'arma da fuoco sparati da distanza ravvicinata. Uno di questi avrebbe colpito la vittima alla nuca. Giampiero purtroppo non ce l'ha fatta ed è morto dopo poche ore in ospedale, nonostante il papà avesse chiesto sui social l'aiuto della popolazione locale, invitata dall'uomo a recarsi in ospedale per donare sangue.

Era troppo grave infatti la ferita riportata.

Una città affranta

L'episodio delittuoso ha scosso profondamente la città di Brindisi, nonché amici e conoscenti della vittima. Secondo quanto riferisce la testata giornalistica locale online Brindisi Report, il ragazzo era circondato da un contesto di degrado urbano e disagio sociale, da cui non sarebbe riuscito a riscattarsi. Il giovane era già conosciuto alle Forze dell'Ordine, in quanto negli scorsi mesi gli sono stati attribuiti dei reati per furto: una volta fu colto in flagranza di reato su uno scooter rubato.

Sono strazianti i messaggi che il papà pubblica sulle sue pagine social, e che raccolgono centinaia di commenti. "Non riesco a dormire stella mia" - questa è ad esempio una delle frasi che si leggono sul profilo Facebook di Piero.

Il padre di Giampiero è anch'egli molto conosciuto nel quartiere e nello stesso capoluogo di provincia adriatico, e la notte dell'omicidio fu il primo a dare l'allarme.

Il figlio era uscito da casa poco prima, in quanto forse era stata chiamato da qualcuno: questo è uno dei punti fondamentali dell'inchiesta, in quanto chi avrebbe telefonato al giovane potrebbe essere anche l'autore stesso della sparatoria.

Ma su questi punti, è bene precisarlo, non ci sono certezze. La zona è anche sprovvista di telecamere, il che rende il lavoro della Polizia di Stato ancora più complicato.

Colpito di spalle

Il papà del 19enne ha anche delle durissime parole nei confronti del killer. In un post pubblicato questa mattina l'uomo ricorda all'assassino di aver tolto all'affetto dei suoi cari una creatura che gli era stata donata da Dio.

"I tuoi ricordi di questo gesto così crudele ti uccideranno col tempo" - così dice Piero all'assassino, ricordando a quest'ultimo che non ha avuto il coraggio di affrontare frontalmente la vittima, ma di aver colpito alle spalle, sorprendendolo e ferendolo mortalmente.

Nelle prossime ore l'autorità giudiziaria procederà ad ascoltare amici e parenti del giovane, in modo da ricostruire con precisione le ultime ore del ragazzo.