L'uragano Dorian è il tornado più intenso che abbia mai lambito gli Usa dopo quello di Labor Day del 1935. Stando agli ultimi aggiornamenti meteo, al momento il tifone è accompagnato da venti che soffiano a circa 170 km/h e sta già colpendo la Florida.

Gli esperti hanno comunicato che il devastante fenomeno ventoso è già risalito a categoria 3 (era riuscito a raggiungere raffiche di 300 Km/h quando era stato classificato categoria 5, provocando anche onde alte 7 metri). Dopo aver portato devastazione e morte nelle Bahamas, ora si teme che possa abbattersi sulla Georgia e sul sud-ovest della Virginia.

Si prevede che il tornado possa mantenere quest'intensità per almeno 12 ore, poi il National Hurricane Center ha comunicato che dovrebbe indebolirsi entro la giornata di oggi, 6 settembre.

Il punto della situazione

Dalla piattaforma DorianPeopleSearch (dove vengono riportati i nomi delle persone di cui si sono perse le tracce) il numero dei dispersi finora è pari a 5.500 persone, mentre le vittime sono 30. Questi dati sono stati confermati anche dal primo ministro Hubert Minnis, il quale ha annunciato che i drammatici effetti del passaggio del ciclone avranno conseguenze per intere generazioni soprattutto presso le Isole Abaco e Grand Bahama.

Intanto attualmente si contano circa 70mila persone che hanno necessità di assistenza immediata.

Di conseguenza, sul luogo del cataclisma si stanno portando le navi di soccorso degli Usa e della Royal Navy Britannica.

Guardando a ciò che potrebbe accadere nei prossimi giorni, si teme che si possano scatenare devastanti alluvioni che potrebbero anche inondare intere regioni, e al contempo ci sarebbe il rischio della formazione di numerosi cicloni causati dalle correnti e dalle forti raffiche di vento.

Per adesso si stima il coinvolgimento di almeno 1 milione di persone, e per sicurezza sono state chiuse le scuole e gli uffici pubblici.

Marck Lowcock, responsabile umanitario delle Nazioni Unite, ha spiegato ai giornalisti che l'Onu stanzierà un milione di dollari per fornire una prima assistenza, anticipando però che quasi certamente questo denaro non sarà sufficiente.

Sull'arcipelago, la popolazione ha bisogno di acqua, rifugi e sostegno medico. Il sindaco di Miami Francis Suarez ha già provveduto ad inviare beni di prima necessità come cibo, farmaci e generatori di corrente elettrica.

Marsh Harbour, la città più importante delle Isole Abaco, ha subito danni per il 60%, con l'aeroporto che risulta completamente allagato, mentre numerose abitazioni sono andate distrutte. Inoltre circa il 60% del territorio di Grand Bahama è ancora sommerso dall'acqua. Ovviamente, si stima che questa catastrofe possa comportare ingenti danni economici ed una conseguente crisi del settore turistico.

Il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha manifestato tutta la sua solidarietà alle Bahamas, assicurando che da Washington verrà fatto tutto il possibile per fornire aiuto alla cittadinanza.

Infine è stato chiarito che sarà necessario attendere il completo ritiro delle acque per avere una stima esatta dei danni subiti ma soprattutto del numero delle vittime.