Si riapre il caso sulla strage di Erba. La Cassazione, riscontrando un vizio formale, ha deciso di accogliere l'esposto presentato dai legali di Olindo Romano e Rosa Bazzi e di trasmettere la richiesta di nuovi accertamenti alla Corte di Assise di Como. L'ex netturbino e la moglie (rinchiusi rispettivamente nei carceri milanesi di Opera e Bollate), sono stati condannati all'ergastolo in via definitiva per l'omicidio - avvenuto ad Erba l'11 dicembre 2006 - di quattro persone (tra cui un bimbo di soli 2 anni, Youssef Marzouk).

Rivalutare le istanze

Nel corso dei primi mesi del 2019, Fabio Schembri, avvocato dei coniugi Romano, aveva deciso di presentare tre diverse istanze per ottenere l'autorizzazione ad effettuare una serie di accertamenti tecnici (come l'acquisizione di un telefono cellulare Motorola e l'accesso al server che custodisce le intercettazioni) e di analisi considerate non ripetibili su alcuni campioni biologici (come alcune tracce ematiche e margini ungueali appartenenti al piccolo Youssef).

Ad aprile, la corte d'Assise di Como, con una breve nota, aveva rigettato le richieste (considerandole inutili ed immotivate) e, addirittura, avevano disposto (a procedimento definitivo) la confisca e la distruzione dei reperti ancora custoditi presso l’ufficio corpi di reato del Tribunale di Como.

La decisione, però, è stata emessa 'de plano', ossia in forma extragiudiziale e senza alcun contraddittorio tra le parti. Ora, quindi, la Corte di merito dovrà convocare le difese, rivalutare le istanze e decidere se procedere a nuove analisi sui reperti.

La strage di Erba

La Cassazione, esaminando il ricorso presentato dalla difesa di Olindo e Rosa, ha effettuato un passaggio semplicemente interlocutorio, e qualificando il ricorso come opposizione ha deciso di trasmettere di nuovo gli atti alla Corte d'assise di Como (che nelle prossime settimane dovrà fissare un'udienza).

il processo, dunque, come richiesto dai legali dei coniugi e da Azouz Marzouk, marito, padre e genero delle vittime, potrebbe riaprirsi.

Negli ultimi mesi, diverse trasmissioni Mediaset (come Le Iene e Quarto Grado) hanno dedicato ampio spazio alla strage di Erba, uno dei casi di cronaca giudiziaria più complessi e controversi degli ultimi decenni.

La Suprema corte di cassazione di Roma, nel 2011, ha stabilito che Olindo Romano, classe 1962, e la moglie Rosa Bazzi (di un anno più giovane), hanno ucciso a coltellate Raffaella Castagna, suo figlio di due anni Youssef Marzouk, la madre Paola Galli ed una vicina di casa, Valeria Cherubini. Ancora, però, sembra non essere chiaro cosa sia davvero accaduto la sera dell'11 dicembre 2006, in una vecchia corte in via Diaz 25, ad Erba.