Mancava poco all’arrivo, con i cronometristi ufficiali della gara pronti a sancire un eventuale tempo record sul percorso Montecarlo-Venezia. L’incidente è accaduto martedì sera in località Lunata, tra Punta Sabbioni ed il Lido, nel capoluogo veneto. Un motoscafo offshore si è schiantato, mentre correva a tutta velocità, contro la diga di San Nicoletto, una costruzione artificiale composta da grandi massi calati sul fondale per proteggere le opere del Mose.

L'imbarcazione, di una lunghezza pari ad una ventina di metri ed in grado di raggiungere una velocità di 70 nodi (pari a circa 130 chilometri all’ora), al momento dell’impatto contro le rocce si è impennata, saltando la barriera e cadendo nel lato opposto della diga.

Nell’incidente sono morti tre dei piloti, tra cui il 76enne Fabio Buzzi e due inglesi, mentre un quarto, l’italiano Mario Invernizzi, è ricoverato in ospedale, viste le gravi ferite riportate.

Le operazioni di soccorso

Sul posto sono immediatamente giunti tre equipaggi dei vigili del fuoco, con il nucleo sommozzatori, oltre a diversi mezzi della capitaneria di porto. I primi arrivati si sono trovati di fronte ad una scena drammatica: due componenti dell’equipaggio erano ormai privi di vita, mentre Invernizzi respirava ancora. Quindi i soccorritori hanno iniziato a cercare il quarto pilota che risultava disperso in quel tratto di mare. Nonostante l’oscurità abbia notevolmente complicato le operazioni, dopo un po’ i pompieri sono riusciti ad individuarne il corpo senza vita.

Finite le ricerche, ci si è potuti dedicare alle indagini per ricostruire la dinamica dell’incidente, a quanto pare dovuto all’elevata velocità che l’imbarcazione aveva raggiunto in quel tratto. Sembra anche che il motoscafo fosse finito fuori rotta, quando il traguardo era ormai vicino.

Fabio Buzzi, una leggenda dell’offshore

A bordo dell’imbarcazione c’era anche una leggenda dal mondo dell’offshore italiano, Fabio Buzzi. Il progettista ed imprenditore 76enne, originario di Lecco, in passato aveva vinto numerose gare di motonautica, diventando campione del mondo e portandosi a casa svariati titoli in diverse categorie.

Il giorno precedente alla sciagura era partito da Montecarlo con gli altri tre piloti, nel tentativo di battere il record della traversata verso Venezia, per riprendersi un primato che già aveva raggiunto negli anni passati. Non è stato ancora diffuso il nome delle altre due vittime, di nazionalità inglese, in attesa che i loro familiari siano avvisati della tragedia. Naturalmente tutti quelli che aspettavano l’imbarcazione al traguardo sono rimasti scioccati dall’accaduto: in particolare in molti si chiedevano come avesse fatto un pilota esperto come Buzzi, che conosce molto bene la zona e la presenza della diga, a non accorgersi di essere finito fuori rotta, proprio in quell’area così pericolosa.