La polemica è nata per una foto, simile a tante altre pubblicate sui social. Nell’immagine si vede una coppia mentre si bacia con tenerezza davanti ad una tavola imbandita ed un festone con la scritta “18” che pende dal muro. Tuttavia non si trattava del compleanno di un ragazzo qualsiasi: il giovane ritratto mentre bacia la fidanzata è Ciro, condannato in primo grado a 16 anni e mezzo per aver ucciso – insieme a due complici –una guardia girata, Francesco Della Corte. I tre minorenni, rei confessi, lo scorso 13 marzo 2018 hanno aggredito a sprangate il vigilante, che era in servizio nei dintorni della stazione Piscinoia della metropolitana di Napoli, perché volevano impossessarsi della sua pistola d’ordinanza.
Un permesso per festeggiare i 18 anni
Il giudice Angela Draetta aveva sottolineato la crudeltà degli imputati, definendoli “indifferenti al male” nella sentenza che spiegava la decisone di respingere la richiesta dei benefici previsti dalla legge. Tra pochi giorni, il 19 settembre è previsto l’inizio del processo d’appello per i tre. Solo nelle ultime ore, attraverso le immagini postate sui social si è saputo che alla fine di luglio Ciro ha ricevuto l’autorizzazione – ottenuta dopo aver sentito gli assistenti sociali – per abbandonare temporaneamente l’istituto minorile di Airola, in provincia di Benevento. Il ragazzo ha potuto così festeggiare per qualche ora con parenti ed amici il proprio diciottesimo compleanno, in una canonica a poca distanza dal carcere.
Ed è lì che qualcuno ha scattato quelle immagini, in seguito pubblicate da un familiare del giovane, a quanto pare, a sua insaputa, come ha dichiarato l’avvocato Nicola Pomponio, che lo difende.
La protesta della figlia di Francesco Della Corte
Naturalmente il permesso, concesso dal giudice all’imputato secondo quanto prevede l’attuale legislazione per i minori, ha suscitato numerose reazioni indignate, tra cui quella della famiglia della guardia giurata uccisa, che in una lettera aperta ha chiesto maggior rigore.
I parenti del vigilante protestano per questa decisione, presa a nemmeno un anno dalla condanna, per omicidio volontario con l’aggravante della crudeltà, dei tre autori di quel delitto. In particolare la figlia, Marta Della Corte, ha spiegato a Repubblica che trova vergognosa ed assurda questa scelta: “Io non ho festeggiato i miei 22 anni perché ancora provata dal dolore – ha chiarito la giovane – evidentemente questi ragazzi non hanno compreso la gravità di quello che hanno fatto”.
Marta ha aggiunto di aver visto i tre impassibili durante tutto il processo, anche quando descrivevano nei dettagli il delitto, e di aver ricevuto un breve messaggio di scuse solo da uno degli imputati. Il capo della polizia di Stato, Franco Gabrielli, durante la sua visita a Napoli, ha voluto commentare la vicenda: “Difficile dare torto a chi protesta – ha spiegato – il problema è la bulimia legislativa del nostro Paese con tanti piccoli interventi, a volte perfino dannosi, senza che venga mai attuata una vera e propria riforma del sistema giustizia”.