Lo scorso mercoledì sera, a Roma il giovane Luca Sacchi è stato colpito mortalmente per aver difeso la sua fidanzata da uno scippo. O almeno è stata questa la prima tesi per giustificare l'accaduto. Diverse indiscrezioni giornalistiche hanno portato a galla un possibile movente legato alla pista della droga. Un'eventualità che, al momento, trova la totale smentita da parte dei congiunti della vittima. Nel frattempo sono stati fermati due giovani di ventuno anni, sospettati di essere gli autori del delitto. Sulla vicenda, in maniera piuttosto dura, è intervenuto il direttore di Libero che ha parlato di un'insufficiente lotta alla droga che, a suo dire, potrebbe essere la reale causa dell'omicidio di Luca Sacchi.
Il ragazzo non faceva uso di droghe secondo l'avvocato
Secondo l'avvocato di Luca Sacchi, la vittima poteva essere catalogata come persona buona. Amava lo sport e tutto ciò che ruoterebbe attorno agli stupefacenti può essere escluso dal suo mondo e dal suo modo di essere. Non a caso la sua rivelazione è chiara e netta. "Non faceva - ha detto l'avvocato Domenico Pavone - assolutamente uso di droghe". A ciò ha aggiunto il particolare che Luca era un naturista convinto e i medici avrebbero eseguito l'espianto degli organi per la donazione proprio in virtù dell'esito negativo degli esami tossicologici. Questo, secondo il legale, dimostrerebbe che il ragazzo non faceva in alcun modo uso di droghe.
Vittorio Feltri denuncia uno scarso contrasto alla droga
Le parole del legale negano l'utilizzo di stupefacenti da parte della vittima. Tuttavia secondo alcune ricostruzioni, come quella di Tgcom 24, il ragazzo e la ragazza volevano acquistare droga dai due sospettati di aver compiuto l'omicidio. Nel corso di una prima trattativa questi avrebbero constatato che la giovane donna fosse provvista di molto denaro e avrebbero deciso di tornare armati per rapinarla.
Il condizionale resta d'obbligo e ogni congettura andrà verificata. In attesa che i contorni della vicenda vengano delineati in maniera definitiva, Vittrio Feltri si è scagliato contro quella che, a suo giudizio, è una scarsa lotta alla diffusione e allo spaccio degli stupefacenti. "L'ultimo delitto a Roma, il ragazzo - scrive il giornalista su Twitter - morto per un colpo di pistola alla testa, è avvenuto per un bisticcio causato da motivi di droga.
Che nessuno combatte con forza. Il problema è sempre lo stesso: cocaina spacciata come fosse Coca Cola. Nessuno interviene". Parole destinate a far discutere.
L’ultimo delitto a Roma, il ragazzo morto per un colpo di pistola alla testa, è avvenuto per un bisticcio causato da motivi di droga. Che nessuno combatte con forza. Il problema é sempre lo stesso: cocaina spacciata come fosse Coca Cola. Nessuno interviene.
— Vittorio Feltri (@vfeltri) 25 ottobre 2019