Oggi venerdì a Roma, all'isola Tiberina, è stato presentato, all'interno della basilica di San Bartolomeo, il rapporto annuale della fondazione pontificia “Aiuto alla Chiesa che soffre". Esso tratta delle persecuzioni anticristiane nel mondo, dal 2017 a oggi. San Bartolomeo è stata scelta perché dedicata da Papa Giovanni Paolo II come memoriale dei nuovi martiri del XX e del XXI secolo.

Il rapporto contiene dati sorprendenti per la laica Europa, dove la libertà di culto è considerata uno dei “pilastri” dei diritti fondamentali della persona umana.

Dal documento emerge che nel mondo, ben 300 milioni di cristiani sono perseguitati, anche legalmente, per il loro credo. Esattamente un cristiano su sette. Il cristianesimo è il gruppo religioso maggiormente perseguitato nel mondo.

L'attacco più cruento contro i cristiani è stato effettuato a Colombo, la capitale della buddista isola di Sri Lanka. In tre chiese, tra le quali il santuario di Sant'Antonio, il giorno di Pasqua 2019, alcuni attentati fondamentalisti islamici hanno causato la morte di 258 persone. Fermo restando che l'azione terroristica di Boko Haram, in Nigeria, sfugge a ogni rilevazione statistica.

La sconfitta dell'Isis non ha diminuito il numero dei cristiani perseguitati

In Iran, è ancora in carcere il sacerdote Youcef Nadarkhani, condannato a morte nel 2009 per apostasia.

Ma ancora in Siria, in una chiesa di Qamishli, lo scorso mese di luglio, è esplosa una bomba di Daesh. Nel 2019 sono stati uccisi altri 18 sacerdoti e una suora. Di essi ben quindici in Africa, di cui ben tre solo in Burkina Faso. Ciò significa che la sconfitta militare di Daesh, in Medio Oriente, ha spostato l'asse dell'integralismo islamico dal Medio Oriente all'Africa e all'Asia.

Tuttavia la guerra siro-irachena, in Medio Oriente, nonostante la sconfitta dell'Isis, ha lasciato sul terreno un quadro agghiacciante per quanto riguarda la sopravvivenza della fede cristiana nell'area. In Iraq, dal 2001 al 2019, il numero dei cristiani è sceso da 1,5 milioni a solo 150.000. Una riduzione del 90% in 18 anni.

Si fa notare che la vittoria Usa nella guerra contro Saddam (2003-2011) ha avuto come effetto la sconfitta di un regime che proteggeva i cristiani, essendolo il ministro degli esteri Tareq Aziz.

In Siria, all'inizio della primavera islamica, cioè nel 2011, c'erano ugualmente 1,5 milioni di cristiani. L'ultimo dato, quello del 2017, ne registra soltanto 500.000. Meno 2/3 in soli sei anni. Sono loro i profughi che giungono in Europa e che i sovranisti, pur professandosi fedeli cristiani, rifiutano di accogliere.

C'è un altro fenomeno, nella Siria nord-orientale che non è giunto alle cronache dei mass-media. Si starebbe infatti verificando, cioè, un tentativo di “curdizzazione” o meglio di islamizzazione del paese.

Attraverso la chiusura progressiva delle scuole cristiane, la Federazione democratica della Siria del Nord sta tentando di cancellare la millenaria presenza cristiana.

Migliora leggermente la condizione dei cristiani perseguitati in Arabia e in Egitto

Anche in Arabia Saudita e in Pakistan, così come in Iran, la conversione dall'Islam è ancora perseguita con la pena di morte. Va detto che nella penisola arabica si notano alcuni segnali di apertura che si accompagnano ai timidi riconoscimenti dei diritti della donna da parte delle monarchie assolute.

Un certo miglioramento si registra nelle condizioni dei cristiani d'Egitto da parte del regime di Al-Sisi. Tuttavia, nelle aree rurali la situazione sfugge ancora ad ogni esatta valutazione.

Passando all'Estremo Oriente, nonostante il miglioramento delle relazioni diplomatica non è mutata la situazione di sofferenza per i cristiani della Repubblica Popolare cinese e della Corea del Nord.

Complessivamente, quindi, nell'ultimo triennio, la lista degli Stati che sono teatro di persecuzioni anticristiane si arricchisce del Camerun, del Burkina Faso e, appunto dello Sri Lanka. In totale, sono ora venti gli Stati dove i cristiani sono oggetto di persecuzione. Comprendono una platea di 300 milioni di battezzati su una popolazione complessiva di 4 miliardi di persone.

In sostanza un cristiano su sette è perseguitato da oltre la metà della popolazione del pianeta.