Dramma a Valle Aurelia, periferia nord occidentale di Roma. Una ragazzina di 13 anni (compiuti solo venerdì scorso) si è suicidata lanciandosi nel vuoto dal nono piano del palazzo dove abitava con la madre. La piccola avrebbe lasciato un biglietto d'addio. Al momento non si conoscono i motivi che l'hanno spinta a compiere l'estremo gesto. Gli inquirenti, però, non escludono che la ragazzina fosse vittima dei cyberbulli: sul suo cellulare sono stati rinvenuti diversi messaggi violenti.
Il gesto estremo
Il dramma si è consumato in pochi minuti domenica 29 settembre.
Intorno alle 19, la tredicenne, forse approfittando del fatto che la madre era al lavoro (è cameriera in un locale poco lontano), si è lasciata cadere dal balcone della sua abitazione di via Valle Aurelia. I soccorsi sono stati immediati, ma inutili: la piccola è morta sul colpo ed il personale medico non ha potuto fare altro che constatarne il decesso. L'impatto al suolo, tremendo, le è stato fatale. Sul posto, oltre ad ambulanze ed auto mediche sono intervenuti anche i vigili del Fuoco, gli agenti del Commissariato Primavalle (titolari delle indagini), una Squadra Mobile e gli uomini della Polizia Scientifica, che si sono occupati dei rilievi del caso.
La ragazzina era iscritta alla terza media dell'Istituto Comprensivo Luigi Rizzo - plesso "Ludovico Ariosto" - e stava passando un momento particolarmente difficile: i genitori, infatti, si stavano separando e spesso rimaneva in casa da sola.
La tredicenne aveva anche qualche problema a scuola e con alcuni compagni di classe.
L'ombra del cyberbullismo
Gli inquirenti, nelle scorse ore, hanno scandagliato la vita della giovane studentessa e le frequentazioni social. Se non vi sono dubbi sul fatto che si è trattato di un gesto volontario, resta da chiarire cosa abbia spinto una ragazza di soli 13 anni a farla finita.
Le indagini - particolarmente delicate in considerazione dell'età della vittima - stanno cercando di fare chiarezza su una telefonata ricevuta dall'adolescente nel tardo pomeriggio e non escludono che dietro questa tragica morte violenta vi sia l'ombra del cyberbullismo.
Sembra, infatti, che la ragazzina abbia ricevuto numerosi messaggi offensivi su The Crush (un social molto utilizzato dai giovanissimi, dove è possibile anche lasciare dei post anonimi).
Alcune amiche della studentessa, sentite negli uffici del commissariato Aurelio, hanno confermato che più di una volta la giovane era stata presa di mira ed era stata schernita anche pesantemente. Una di loro ha anche spiegato che, qualche tempo fa, aveva tentato di prendere le difese della compagna rispondendo per le rime alle offese. Gli insulti, però, non si erano fermati. La Procura di Roma ha aperto un fascicolo (al momento senza titolo di reato).