Arisleida Caraballo De La Cruz è un fiume in piena. La giovane, 24 anni, originaria di Santo Domingo, la scorsa mattina ha confessato il delitto di Piero Testoni, il 70enne nato a Tissi ma residente da tempo ad Alghero. La donna ha cercato di alleggerire la sua posizione, probabilmente anche raccontando numerose bugie, parlando del delitto andato in scena lo scorso 13 ottobre in un appartamento di Boca Chica, a pochi passi da Santo Domingo, nella Repubblica Dominicana. La vittima, ex dipendente dell’Enel, avrebbe avuto infatti una relazione ufficiale con la donna da circa quattro anni.

Anche se, ultimamente, i rapporti si erano incrinati per la nascita di una bambina. La 24enne dominicana infatti sosteneva che la piccola fosse proprio la figlia di Piero Testoni. Ma lui – che non aveva in nessun modo nascosto la sua felicità – aveva ben pensato di far eseguire il test del Dna. Da quel momento in poi, però, l’atteggiamento dell’allora compagna dominicana è cambiato. E la bimba in questione era sparita dalla scena. Insomma il pensionato sardo non l’aveva più vista nonostante le numerose richieste. Una situazione che aveva messo in allarme l’ex operaio dell’Enel, che aveva anche cambiato atteggiamento nei confronti della giovane dominicana. L’ex compagna, durante la confessione, avrebbe anche detto di aver scoperto che Piero Testoni aveva avuto una relazione pure con la sorella Yoeimi.

Un racconto però reputato non credibile dagli inquirenti.

Rapporti incrinati

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori della Polizia, i rapporti tra Piero Testoni e la compagna Arisleida Caraballo De La Cruz si erano già incrinati dallo scorso febbraio. E cioè da quando l’ex operaio dell’Enel si era accorto che le cose non stavano andando per il verso giusto.

Fino a quel periodo infatti il 70enne, spesso e volentieri, inviava soldi alla donna dalla Sardegna. Ma quando a febbraio l’uomo decide di chiudere i rubinetti, la situazione precipita. I rapporti tra i due diventano sempre più tesi e il 2 ottobre – giorno in cui il Testoni atterra nella Repubblica Dominicana – all’aeroporto non si presenta nessuno.

Generalmente invece veniva accolto dalla ex compagna e dalla famiglia. E proprio in occasione del suo arrivo – secondo quanto accertato dalla Polizia – sarebbe stato messo a punto il piano per rapinare l’uomo. Rapina che poi purtroppo è sfociata in omicidio. Infatti, qualche giorno dopo l’arrivo del pensionato sardo a Boca Chica, l’ex compagna Arisleida Caraballo De La Cruz si era presentata, insieme alla sorella e al cognato, nel condominio dove viveva l’uomo, a Boca Chica.

Stordito con l’ammoniaca

I tre, Arisleida Caraballo De La Cruz insieme alla sorella Yoeimi e al cognato Thommy Vasuqe Romero, si sono presentati nell’appartamento del Testoni, in via XX Dicembre, a Boca Chica, per parlare con il pensionato.

E lui – che evidentemente non aveva nulla da temere – gli avrebbe aperto la porta senza alcun problema. Avrebbe anche offerto del vino agli ospiti, pensando alla conclusione di un rapporto tra persone civili. Ma cosi non è andata. La reazione dei tre infatti è stata violenta e devastante. Dopo averlo stordito con dell’ammoniaca il 70enne si era addormentato ed era stato legato mani e piedi. Poi era stato denudato in maniera parziale, forse per simulare un rapporto. La sua sfortuna è quella di essersi risvegliato mentre i tre svaligiavano il suo appartamento e in particolare la sua cassetta di sicurezza. Dalla quale i tre hanno portato via due orologi di valore, un anello e 3700 euro in contanti. E proprio in questo frangente l’uomo sarebbe stato strangolato. La 24enne dominicana ora si trova in carcere mentre i suoi due complici sono ancora in fuga.