C'è una svolta importantissima nelle indagini che gli inquirenti stanno eseguendo sul rogo della cascina di Quargnento, in provincia di Alessandria, che qualche giorno fa è letteralmente esplosa facendo perdere la vita a ben tre Vigili del Fuoco, i cui funerali si sono celebrati ieri nel capoluogo di provincia piemontese.
In queste ore il proprietario dell'immobile, Giovanni Vincenti, è stato interrogato dai carabinieri in caserma. Un interrogatorio lungo dieci ore, alla fine del quale Vincenti ha confessato di aver appiccato lui il fuoco alla cascina.
Secondo il suo racconto lui e la moglie erano pieni di debiti, e quindi stavano cercando un modo per poter incassare il premio dell'assicurazione in modo da ripianare le loro finanze. Ma nessuno si sarebbe potuto immaginare quello che sarebbe successo di lì a breve.
Il proprietario: 'Non volevo uccidere'
Il proprietario dell'abitazione si dice molto dispiaciuto per quello che è successo ai tre pompieri rimasti uccisi nel corso della deflagrazione. Vincenti ai carabinieri ha spiegato che non voleva assolutamente uccidere nessuno. Proprio lo scorso agosto l'uomo aveva stipulato una polizza assicurativa che lo avrebbe risarcito anche se si fosse verificato un fatto doloso. Lo stesso ha spiegato che c'è stato un errore nel timer della bombola, e che l'esplosione doveva essere soltanto una.
Poi, mentre i pompieri spegnevano le fiamme, si è verificata la seconda deflagrazione. Oltre alle tre persone decedute, sono rimasti gravemente feriti anche altri due pompieri e un carabiniere. Questi ultimi sono ancora ricoverati in ospedale e non correrebbero pericolo di vita.
La prova definitiva che ha convinto gli inquirenti che ad innescare l'incendio fosse stato proprio Vincenti è stato il ritrovamento del bugiardino del timer nella sua camera da letto.
Dovrà rispondere di omicidio e disastro doloso
Per Vincenti adesso le cose non si mettono affatto bene. Sono gravissime le accuse che ora pendono nei suoi confronti, ovvero quelle di omicidio, disastro doloso e lesioni volontarie. Nonostante lui stesso abbia detto che la sua intenzione non fosse quella di uccidere, gli inquirenti devono comunque procedere per il reato di omicidio, in quanto appunto sono morte tre persone che stavano facendo soltanto il loro lavoro.
Secondo quanto riferisce la stampa locale e nazionale anche la moglie dell'uomo sarebbe indagata. Non è escluso che su questa assurda vicenda ci possano essere ulteriori aggiornamenti nelle prossime ore, o al massimo nei prossimi giorni. Intanto resta tantissimo il dolore delle famiglie dei tre pompieri deceduti.