La droga brucia il cervello, fino a far dimenticare a una madre che la sua piccola vive grazie al latte prodotto dal suo corpo, avvelenato dalle sostanze che lei prende. Un altro caso di neonato intossicato, un altro scandalo insopportabile per la civiltà moderna, è accaduto a Bologna, città in cui gli "incidenti" dovuti alla tossicodipendenza si contano a decine ogni giorno. Ma quando succede ai bambini inconsapevoli è tutta un'altra storia. La giovane mamma, di soli 24 anni, quando si è resa conto che la sua piccola stava molto male e che non avrebbe potuto aiutarla da sola, ha chiesto soccorso chiamando al 118: "Correte, la mia piccola sta male" sono state le parole che gli operatori hanno ascoltato.

Immediatamente allertata, l'ambulanza con i paramedici a bordo è partita per raggiungere la casa della donna: entrambe sono salite a bordo, madre e figlia, e di corsa all'Ospedale Sant'Orsola di Bologna.

La mamma confessa: 'Sono stata io, ho sniffato prima di allattare'

Come sempre il personale del 118 a bordo dell'ambulanza ha fatto le domande di rito alla madre per capire bene di che tipo di malessere si trattasse. La cosa più incredibile è stata che lei, con naturalezza disarmante, ha risposto che la responsabile era lei, che la piccola si sentiva male per colpa sua, perché aveva sniffato cocaina prima di allattare. Quando sono arrivati all'ospedale, probabilmente la piccola si era ripresa, perché la mamma ha deciso di andarsene, così, di punto in bianco, senza farsi notare, mentre venivano sbrigate le formalità di rito, approfittando della confusione del Pronto Soccorso.

La donna convive con un marocchino di 29 anni con qualche piccolo precedente, in una casa che è stata in seguito perquisita dagli agenti ma senza trovare traccia di stupefacenti, stranamente.

Anche se lei ha deciso di andare via dall'ospedale, la macchina si era ormai messa in moto e il Pronto Soccorso ha avvertito le autorità competenti: così è stata di nuovo inviata l'ambulanza a casa della donna e del suo compagno e la piccola è stata ricoverata, questa volta per qualche giorno di osservazione.

Le sue condizioni sono apparse soddisfacenti e non sembra esserci alcuna conseguenza, per ora, tranne una lieve intossicazione, ma sono stati allertati i servizi sociali, che sicuramente terranno d'occhio la giovane coppia e la loro bambina. La Questura di Bologna ha dichiarato che a carico della madre e del suo compagno non sono emersi elementi tali da costituire reato penale, ma il fascicolo resta aperto, trasferito ai reparti di competenza, e sicuramente tenuto sotto controllo.

Il dramma dei neonati positivi ai test sulle sostanze stupefacenti, negli ultimi anni sta prendendo una piega preoccupante. Solo in Toscana sono stati registrati più di trenta casi in soli sei mesi.