La Cassazione, dopo diverse ore in camera di consiglio, ha confermato la decisione della Corte d'assise: Veronica Panarello ha ucciso il figlio Andrea Lorys Stival il 29 novembre del 2014 a Santa Croce di Camerina. Il sostituto pg di Cassazione, Roberta Maria Barberini, aveva sollecitato la conferma della sentenza di condanna, pronunciata dalla Corte d’assise d’appello di Catania nel luglio del 2018. La donna dovrà scontare trenta anni in carcere. La Corte, presieduta da Adriano Iasillo, ha dichiarato inammissibile il ricorso della Panarello, che attualmente è detenuta a Torino.

I reati a lei imputati sono omicidio e occultamento di cadavere. Sembra chiudersi, così, uno dei casi più spinosi della Cronaca Nera italiana.

Il papà di Loris è sollevato per la condanna dell’ex moglie

Al telefono con il suo avvocato Daniele Scrofani, il padre di Lorys si dichiara sollevato e dice: 'Finalmente è finita. Né sorpresa né soddisfazione, ma il senso di liberazione da un peso con la certezza che a commettere il delitto è stata la mamma di Lorys'.

Per l'avvocato della Panarello Francesco Villardita invece: 'Resta, ovviamente, amarezza e una grande rabbia. Ora attendiamo di leggere le motivazioni della sentenza. In processi come questi le battaglie non finiscono mai, non abbiamo messo ancora la parola fine'.

Il legale spiega, infatti, che potrebbero ancora emergere nuovi elementi che porterebbero a un'eventuale riapertura del caso, con un ricorso per revisione. Il padre del piccolo Lorys, Davide, pensa invece solo a mettersi alle spalle questa triste e brutta vicenda, e a guardare al futuro. Anche se, ovviamente, dimenticarsi del figlio ucciso dalla mamma sarà tutt'altro che semplice.

Veronica Panarello dovrà presentarsi nuovamente davanti al Tribunale di Ragusa e di Catania

Per Veronica Panarello i guai giudiziari non sono finiti: a suo carico pendono due ulteriori accuse. Il 26 novembre prossimo dovrà presentarsi al Tribunale di Ragusa per rispondere dell’accusa di calunnia nei confronti dell’ex suocero Andrea Stival.

La Panarello, infatti, ha accusato l’uomo di aver ucciso il nipote perché, a suo dire, Lorys aveva intenzione di rivelare a suo padre che tra la mamma e il nonno c'era una relazione clandestina. Relazione che l'uomo ha sempre negato con forza.

Sempre la Panarello, quando venne emessa la sentenza di secondo grado, che confermó la condanna stabilita dal Gup di Ragusa, non risparmió di attaccare nuovamente il suocero: 'Sei contento? Prega Dio che ti trovo morto, altrimenti ti ammazzo io con le mie mani’, gli disse. Per questo episodio dovrà comparire il 24 gennaio prossimo al Tribunale monocratico di Catania, dove dovrà difendersi dalle minacce di morte avanzate al nonno del piccolo Lorys.