L'Angelus di Papa Francesco del 15 dicembre, rivolto ai fedeli radunati in piazza San Pietro, ha voluto affermare un messaggio: quello di ascoltare un Dio che interpella le coscienze di ogni persona. Il Pontefice ha tenuto a precisare anche l'attenzione delle parole che ha pronunziato Giovanni Battista, il precursore, colui che ha annunciato al popolo di Israele la venuta di colui che è destinato a portare la buona parola della vita, a non dubitare, perché il dubbio può portare solo ad una sofferenza interiore. Mentre la gioia è quell'atteggiamento che avvicina l'anima al Signore e riavere la speranza della vita eterna.

Il tema del dubbio e della gioia

Questa è, secondo il calendario dell'Avvento, definita la domenica "della gioia". Il tema della riflessione del Santo Padre nella sua catechesi, è il dubbio e la gioia. Ha preso, per aiutare i fedeli a comprendere il significato di queste due parole, il profeta Isaia, il quale dice che sia il deserto e sia la terra arida devono gioire perché sta per arrivare Colui che le porta a diventare steppa. A questo concetto si contrappongono i dubbi che ha espresso il Battista, il quale manda i suoi discepoli a fargli la famosa domanda:"Sei tu che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?".

Se il profeta ha visto gente fiaccata dalle difficoltà della vita, ecco che guarda oltre e vede arrivare la salvezza, che si compie con la presenza di Gesù Cristo, che manda la sua risposta mentre Giovanni è prigioniero di Erode Antipa: "I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo".

Tutto, come ha detto papa Bergoglio, si rigenera e diventa grazia ma non basta credere in Dio, ma bisogna purificare ogni giorno la fede. Ognuno si deve preparare ad accogliere non un personaggio che viene narrato nelle favole, ma bensì il figlio di Dio che ha voluto assumere forma umana per essere umile e misericordioso al cospetto del mondo.

La benedizione dei Bambinelli

Come da tradizione, anche questa volta papa Francesco ha voluto benedire le statuette dei bambinelli. Ai ragazzi ha detto che il presepe è come un vangelo vivente, e tutti siamo chiamati a metterci spiritualmente in cammino per incontrare il figlio di Dio, nato a Betlemme per portarci la salvezza.

Alla fine dell'Angelus ha annunciato che a Budapest si terrà il 52° Congresso Eucaristico internazionale dal 13 al 20 settembre, ricordando che al centro della vita della Chiesa c'è l'Eucarestia. E in questo simposio cattolico, che ha come tema "Sono in me tutte le mie sorgenti", si possano favorire dei processi importanti di rinnovamento.