Delitto a Calcio, comune della pianura bergamasca. All'alba di ieri, venerdì 17 gennaio, è stato rinvenuto, sotto il ponte del naviglio che porta a Cremona. il corpo senza vita di un ragazzo di origini kosovare, Erion Morina, da anni residente nei pressi del capoluogo orobico. Gli inquirenti hanno fermato un giovane di 20 anni, cugino e convivente dell'uomo. L'omicidio, sembra sia stato scaturito da una banale lite.

La scoperta del delitto

Ieri mattina prima delle ore 7, due operatori ecologici in servizio a Calcio hanno notato su un marciapiede in pieno centro una scia di sangue lunga quasi un centinaio di metri.

Insospettiti, l'hanno seguita e sono arrivati sotto al ponte del vicino naviglio e hanno visto, in acqua, il corpo senza vita di un giovane uomo.

Subito hanno dato l'allarme e sul posto sono giunti i carabinieri del vicino comando stazione e della compagnia di Treviglio, gli uomini della Scientifica, ed il colonnello Paolo Storoni, comandante provinciale dell’Arma. Mente i militari hanno effettuato i primi rilievi, transennando la zona e stabilendo che le tracce ematiche avevano inizio da un portone poco lontano, il nucleo sommozzatori dei vigili del fuoco ha provveduto ad estrarre dal naviglio comunale il cadavere di Erion Morina, ventenne già noto alle forze dell'ordine per alcuni precedenti.

Il ragazzo risiedeva poco lontano dal luogo del delitto, in un piccolo appartamento al terzo piano di una palazzina.

Un fermo per il delitto di Erion

Gli inquirenti si sono così trovati di fronte ad un giallo in piena regola. E subito sono scattate le indagini per ricostruire la dinamica di quello che, fin da subito si configurava come un delitto.

Gli investigatori, hanno cercato di ricostruire le ultime ore di vita del giovane: con chi ha passato la serata? Dov'è stato e, soprattutto, cosa ha fatto? Le indagini si sono immediatamente indirizzate verso un connazionale poco più che ventenne di Erion, un suo cugino e coinquilino: M.M.

L'uomo è stato fermato ed è stato accompagnato in caserma dove, fino a sera, è stato sentito dal pm di turno, Silvia Marchina.

Nel corso del lungo interrogatorio è emerso che i due giovani hanno trascorso insieme la serata di giovedì 16 gennaio.

La lite sfociata in delitto

Secondo quanto ricostruito, Erion e il cugino, poco dopo le due di notte, avrebbero avuto un'accesa discussione, probabilmente fomentata dai fumi dell'alcol. La lite, iniziata forse per futili motivi al Peter Pan Caffè di via Papa Giovanni XXIII, è poi proseguita sulla strada di casa.

Ad un certo punto, l'indagato, avrebbe preso una bottiglia e avrebbe colpito Erion alla testa ed a un fianco. La violenta botta ha tramortito il ventenne e gli ha fatto perdere molto sangue. A questo punto, il cugino - anziché soccorrerlo - lo avrebbe trascinato per diversi metri, fino al vicino naviglio.

A quel punto lo avrebbe buttato giù dal ponticello, sperando forse che la corrente trascinasse via il corpo, poi è rientrato nella sua abitazione. Invece, per via del basso livello dell'acqua, il cadavere non si è praticamente mosso.

Ancora il fermo non è stato convalidato: i militari, infatti, stanno verificando testimonianze e passando al setaccio le immagini registrate dalle telecamere di sicurezza della zona per cercare dei riscontri. Il pm, come da protocollo, ha disposto l'esame autoptico sul corpo di Erion. Il sindaco di Calcio, Elena Comendulli ha commentato, dispiaciuta: "Non lo conoscevo personalmente, ma sono molto vicina al dolore della famiglia. Se penso che questo ragazzo aveva solamente vent'anni, rabbrividisco per quanto è accaduto".