Potrebbe non trattarsi di un caso di coronavirus oppure sì. Ad ogni modo, nella mattinata di oggi 28 gennaio, è scoppiato il caso di una turista cinese che, alle prime avvisaglie di un malore diffuso, è stata immediatamente ricoverata nel reparto di malattie infettive dell’ospedale San Jacopo di Pistoia. Da subito si è dato luogo alla profilassi prevista per eventuali casi di contagio da coronavirus. "Le condizioni della paziente sono stabili, ma siamo in attesa di ricevere riscontri da parte dell'Istituto Nazionale per le Malattie Infettive INMI Lazzaro Spallanzani di Roma", fanno sapere dalla struttura ospedaliera San Jacopo che già da giorni era pronta a fronteggiare un’emergenza simile.
Il silenzio del reparto di malattie infettive
I fatti risalgono al tardo pomeriggio di ieri, però la notizia è trapelata solo questa mattina. La donna, di circa 53 anni, sospettata di essere il primo caso di coronavirus in Italia è una turista cinese, ma dal reparto di malattie infettive del San Jacopo di Pistoia non fanno sapere altro. Al momento del malore la donna si trovava con una comitiva di almeno venti persone presso l’area di servizio di Serravalle Pistoiese sull’A11. I sintomi presentati al momento dei soccorsi sarebbero quelli caratteristici di un’influenza con la presenza di febbriciattola. La donna viaggiava su un pullman che da Firenze era diretto a Pisa, mentre la gran parte dei componenti della comitiva di turisti proverrebbe dalla zona di Wuhan, cioè quella focolaio dell’epidemia.
A seguito della segnalazione, sono arrivate alla stazione di servizio diverse pattuglie della Polstrada e l’area è stata isolata. “Sono state messe in atto tutte le misure previste per questo tipo di casi. La donna, attualmente, si trova in isolamento”, confermano dal reparto. Intanto, tutti gli accertamenti sanitari sono volti a verificare se la donna si trovasse in Italia nei 14 giorni antecedenti l’insorgenza della sintomatologia.
Qualora la risposta dovesse essere affermativa, saranno effettuati gli esami previsti dal Ministero e i campioni biologici saranno inviati all’Istituto Superiore di Sanità.
Le misure del ministero della Salute per arginare un'eventuale emergenza
“Sono già in atto i dovuti controlli presso gli aeroporti di Roma Fiumicino e Milano Malpensa”, fa sapere il ministro della Salute Roberto Speranza al termine di un vertice sul coronavirus tenutosi ieri e a cui ha partecipato anche Ranieri Guerra per l’Oms (Di seguito il vademecum dell'Istituto Superiore della Sanità).
Inoltre, è ormai attivo un numero di pubblica utilità, il 1500, dove si diffondono informazioni su tutto ciò che c’è da sapere in merito a questo virus e alla sua diffusione. Proprio per arginare un’eventuale emergenza, si è provveduto alla formazione di nuovi medici e personale sanitario che integreranno il personale specialistico del call center preposto e che rafforzeranno, nei prossimi giorni, i controlli presso le strutture aeroportuali.