L'emergenza Coronavirus adesso spaventa sul serio l'Italia: in questi minuti è arrivato un nuovo aggiornamento sul numero delle vittime e delle persone contagiate dal virus che è arrivato dalla Cina, dove ha avuto origine nella città di Wuhan. Per il momento si contano ben 11 decessi e 322 casi di contagio, la maggior parte dei quali in Lombardia, regione dove pare che tutto abbia avuto inizio. Dobbiamo precisare, questo per dovere di cronaca, che le persone decedute sono tutte anziane e che avevano comunque già patologie pregresse, come ad esempio problemi cardiaci o polmonari.

Le ultime quattro persone decedute sono 84enne di Nembro, paesino del bergamasco, un 91enne di San Fiorano, una 76enne ricoverata in rianimazione a Treviso e una donna di 84 anni residente a Codogno, paese in cui ci sarebbe stato il primo focolaio di Coronavirus sul nostro territorio nazionale.

L'Oms: 'Il mondo non è pronto'

La situazione in tutto il globo viene costantemente monitorata dall'Organizzazione mondiale della sanità, i cui esperti si dicono molto preoccupati per quello che sta accadendo in Italia. Proprio il massimo organismo mondiale per la tutela della salute ha dichiarato nelle scorse ore che "il mondo semplicemente non è pronto" per fronteggiare l'epidemia in questione. Nelle scorse ore il virus è stato riscontrato anche in Spagna, con due casi a Tenerife, uno a Maiorca e un altro a Barcellona.

In questo caso si tratterebbe di una donna italiana di 36 anni residente in Spagna e risultata positiva al tampone effettuato presso l'ospedale del capoluogo catalano. Secondo quanto dichiarato dalle autorità sanitarie spagnole la signora era stata recentemente al nord Italia. Nel mondo ci sono attualmente 78 mila persone affette da Coronavirus e quasi tutte si trovano localizzate nella provincia cinese dell'Hubei, zona appunto in cui si trova la megalopoli di Wuhan.

Esperti della UE: 'Rischio alto nelle zone focolaio'

Sulla vicenda in questione sono intervenuti nelle scorse ore anche gli esperti in materia sanitaria dell'Unione Europea, i quali hanno dichiarato che il rischio di contagio è alto nelle zone focolaio. Giovanni Rezza, direttore del dipartimento malattie infettive dell'Istituto Superiore di Sanità, ha spiegato all'Ansa che nel nostro Paese ci sono più morti perché si conta un numero abbastanza considerevole di anziani.

Proprio per tale ragione si hanno picchi di mortalità tra il 2 e 3%. Secondo Rezza, non essendoci ancora il vaccino che protegga gli anziani dagli effetti del Coronavirus, l'unica cosa da fare è contenere il virus come si sta cercando di fare in questi ultimi giorni. Attualmente il focolaio maggiore si trova in Lombardia: qui il virus nCov-19 sarebbe stato già in giro da una o due settimane. Il "paziente zero" sarebbe un 38enne residente proprio a Codogno. Nelle prossime ore ci saranno ulteriori aggiornamenti sulla situazione dei contagi e delle vittime provocate dal virus cinese sul nostro territorio nazionale e all'estero.