La segretaria del Pd Elly Schlein va all'attacco sul caso Almasri con un duro intervento contro il ministro della Giustizia Carlo Nordio e contro il governo. Nella seduta di ieri alla Camera dei Deputati in cui è votata la sfiducia al ministro sul caso della liberazione del generale libico Almasri, la segretaria del Pd ha usato parole molto forti. Alla fine la mozione è stata respinta e lo stesso ministro si è difeso accusando un clima "da inquisizione" e ha fatto sapere che andrà avanti con la riforma della giustizia.

L'attacco di Schlein a Nordio

Non usa mezze parole Elly Schlein nella seduta di ieri alla Camera. Attacco molto duro al ministro Carlo Nordio nel giorno in cui si votava la mozione di sfiducia. La segretaria del Pd rimarca il fatto che il ministro abbia difeso il generale libico Almasri accusato di violenze, torture e stupri e punta il dito contro l'atteggiamento portato avanti anche dal governo per cercare di coprire i fatti, contravvenendo in primis ad una richiesta di arresto fatta dalla Corte Penale Internazionale.

Schlein chiede come faccia Nordio a stare ancora al suo posto dopo aver permesso la scarcerazione del libico e averlo fatto rimpatriare in Libia con un volo autorizzato dal governo italiano.

Per la segretaria dem Nordio "ha gravi responsabilità in questa vicenda" e contesta la difesa degli esponenti del governo che hanno adotta una linea vittimista e anti-magistrati.

E poi, oltre ad attaccare più in generale il governo sul decreto Rave, attacca anche la premier: "Dov’è la Presidente del Consiglio? Perché non è qui in quest’Aula mentre si discute di fatti gravissimi?".

Parole molto dure arrivano poi anche dagli altri deputati intervenuti in Aula nelle dichiarazioni di voto.

Nordio: 'Come l'Inquisizione'

Il caso Almasri è stata una questione politica molto spinosa per il governo dalla fine di gennaio. Nel suo intervento il ministro Nordio tocca la questione della scarcerazione di Almasri parlando della presunta discrezionalità di cui ha potuto avvalersi di fronte alla cattura del libico.

Spende parole di condanna contro le opposizioni e le accusa di comportarsi "come l'Inquisizione" e sostiene che vogliono sfiduciarlo per minare il cammino della riforma della giustizia, specie sul tema della separazione delle carriere.

Alla fine la Camera ha respinto la sfiducia con 215 voti contrari e 119 voti a favore. L'atteggiamento di Azione ha lasciato perplessi gli altri partiti di opposizione visto, che ha deciso di non partecipare alle votazioni.

Dopo il risultato Nordio ha affermato: "Quando il Parlamento decide io aderisco alle sue decisioni”. E poi aggiunge che sulla riforma della giustizia non arreretrà minimamente e "andrà avanti senza esitazioni".