L'ultimo intervento del Presidente del Consiglio Conte che nella serata di sabato ha annunciato una nuova stretta sugli spostamenti (statuita nell'ambito dell'emergenza covid-19) ha causato l'ennesimo esodo dal Nord al Sud del Paese. Già poche settimane fa si era verificato qualcosa di simile, con le stazioni settentrionali letteralmente invase da migliaia di persone fuori sede in fuga soprattutto dalla Lombardia. Treni e aerei vennero presi d'assalto specialmente da giovani studenti universitari, uno spostamento il loro che ha causato non poche reazioni nei Governatori delle Regioni meridionali.

Nelle ultime ore una nuova puntata della vicenda dunque, con treni e automobili questa volta come vettori più utilizzati per cercare di portare a termine il rientro. Le Forze dell'Ordine hanno così respinto 120 passeggeri alla Stazione di Milano Centrale dirette appunto al Sud e costrette invece a rimanere in Lombardia: si è inoltre assistito ad una vera orda di auto che nelle ultime ore ha tentato di traghettare dalla Calabria alla Sicilia, con il sindaco di Messina Cateno De Luca a piantonare addirittura il punto di sbarco per controllare di persona tutti gli accessi all'Isola.

Centinaia di persone respinte alla Stazione Centrale di Milano

Le immagini di centinaia di persone che cercavano di tornare al Sud invadendo le stazioni del Nord hanno fatto il giro d'Italia scatenando l'ira dei Governatori delle Regioni meridionali: a fungere da apri fila in tal senso il Governatore della Regione Puglia Emiliano, che ha esortato i suoi corregionali a non fare rientro per non contagiare i familiari e dare vita così ad una catena inarrestabile simile a quella presente in Lombardia.

Questa volta però si è passati dalle parole ai fatti: i controlli infatti si sono fatti più serrati e più di cento persone sono state respinte alla stazione centrale di Milano dirette appunto al Sud. Allucinanti le scene a cui si è assistito in stazione, con molti dei passeggeri respinti scoppiati in lacrime per via del diniego.

Lunghe file di auto al porto di Villa San Giovanni

Chi non ha utilizzato il treno si è messo in viaggio con la macchina. Sono stati per lo più i siciliani ad usare l'autostrada per tornare, tanto che al porto di Villa San Giovanni, città a pochi chilometri da Reggio Calabria, si sono formate delle lunghe code nel tentativo di riuscire a salire su di un traghetto per Messina.

Le reazioni del sindaco di Messina e del presidente della Regione Sicilia non si sono fatte attendere: Cateno De Luca e Nello Musumeci hanno infatti invocato controlli più serrati, con lo stesso De Luca ad aver deciso nella serata di ieri di 'piantonare' in prima persona il punto di sbarco dei traghetti nella città di Messina.