Il brusco stop all'anno scolastico ha messo tutta la Scuola italiana davanti ad una nuova sfida, quella delle lezioni a distanza e della didattica con le nuove tecnologie. Un percorso, al quale molte realtà erano impreparate, ma che il Coronavirus ha accelerato. E non mancano nemmeno le polemiche visto che diversi genitori si sono lamentati dei propri insegnanti che, a loro giudizio, insegnano poco e danno solo quantità industriali di compiti da fare.
I genitori: docenti insegnate di più e date meno compiti
Molti genitori sono alle prese con diverse pagine di grammatica in un giorno, molte schede di matematica da fare, temi da consegnare e caricare su diverse piattaforme.
Per tanti genitori questo sistema non va, non è una interazione ideale visto che, spesso, dopo questi incarichi assegnati, non ci sono altri contatti dei ragazzi con i propri docenti.
I genitori si lamentano soprattutto per la mole di lavoro alle scuole primarie e alle medie. Sostengono che la didattica a distanza, in realtà, non è didattica a distanza reale ma è solo invio di ricerche da fare e di esercizi.
La situazione è oggettivamente molto complessa perché si è dovuta avviare una situazione che non era prevista ed erano pochissime le scuole nel nostro Paese che erano attrezzate con un sistema di insegnamento on line e che fosse già pronto all'uso.
Un altro tema che sta creando molti dubbi è la totale assenza di una linea comune a livello nazionale per portare avanti la didattica.
Dopo una prima fase di spiazzamento, abbastanza generale, ci si è organizzati ma ovviamente si viaggia molto in ordine sparso anche in relazione alle competenze e caratteristiche dei singoli docenti.
Uno degli ostacoli è sicuramente legato al fatto che la tecnologia non è padroneggiata alla grande nemmeno da tutti gli insegnanti e ovviamente dai genitori che magari si trovano anche a dovere affrontare situazioni diverse se si hanno più figli che frequentano realtà scolastiche differenti.
'Non si scarichi sui genitori il ruolo dell'insegnamento'
Non è così in tutti gli istituti, ci sono anche insegnanti che non riempiono i ragazzi di compiti. D'altra parte, la direttiva del ministero era stata quella di fare un certo tipo di didattica on line. Cosa che al momento, però, non pare avere fatto centro visto che le Associazioni dei Genitori, riunite in videoconferenza, hanno concordato sul fatto che si sta scaricando sui genitori anche il ruolo dell'insegnamento.
C'è infine un altro grave problema da affrontare: molti ragazzi devono fare i conti in questo periodo, oltre alla didattica a distanza, anche col fatto di avere perso persone care in famiglia. Il Ministero anche qui ha promesso forme di supporto ai bambini e ragazzi anche con l'attività di psicologi online.