A soli 35 anni, Emanuele Renzi ha il triste primato di essere la persona più giovane a essere deceduta a causa del Coronavirus nella città di Roma. Il ragazzo, deceduto nella notte tra sabato 21 e domenica 22 marzo, era stato ricoverato presso il reparto di terapia intensiva del Policlinico di Tor Vergata il 16 marzo scorso. A causa di una grave crisi respiratoria, purtroppo non ce l'ha fatta. Dipendente di un call center, lascia un bambino di sei anni. Sulle pagine del Corriere della Sera, il padre ha ribadito che il figlio era in ottima salute: "Aveva un fisico integro, perfetto.

Da sportivo. Era sanissimo".

Emanuele ricoverato dopo un viaggio a Barcellona

È la vittima di Coronavirus più giovane di Roma Emanuele Renzi, 35 anni originario di Cave, paese non molto distante dalla Capitale. Il ragazzo è deceduto nella notte tra sabato 21 e domenica 22 marzo presso il Policlinico di Tor Vergata. Ricoverato nel reparto di terapia intensiva, a causa di una grave crisi respiratoria, il cuore di Emanuele ha smesso di battere per sempre.

Il ragazzo, come altri giovani che hanno perso la vita a causa del Covid-19, non soffriva di patologie pregresse. Intanto si sta cercando di scoprire dove Emanuele possa aver contratto il virus. L'Unita di Crisi Covid-19 della regione Lazio, tramite una nota pubblicata nella giornata di ieri, 22 marzo, ha informato che il ragazzo era stato a Barcellona dal 6 all'8 marzo, successivamente si era posto in auto-isolamento dopo aver lavorato giorno 9 marzo.

La salma di Emanuele sottoposta ad autopsia

Emanuele Renzi l'11 marzo ha mostrato i primi sintomi di febbre, mentre il 16, su richiesta del suo medico di base, è stato ricoverato presso il reparto di terapia intensiva del Policlinico di Tor Vergata. Smentite, quindi, le prime voci che lo davano ricoverato da venerdì 20 marzo.

Sulla salma del ragazzo verrà eseguita l'autopsia.

Era originario di Cave, ma per frequentare l'università aveva deciso di trasferirsi a Roma. Dopo gli studi non completati in ingegneria, aveva iniziato a lavorare: attualmente era dipendente in un call center, presso la Youtility Center srl (luogo in cui, ben presto, verrà effettuato un sopralluogo).

Dalla sua compagna aveva avuto anche un bambino che oggi ha sei anni. Nel suo paese natale lascia i genitori: il padre è un dirigente della Cotral (Compagnia Trasporti Laziali) e nella sua carriera è stato anche responsabile di esercizio della metro A di Roma. In una breve dichiarazione al Corriere della Sera, il padre ha confermato che il figlio non aveva patologie pregresse: "Mio figlio aveva un fisico integro, perfetto. Da sportivo. Era sanissimo, non fumatore". Come da protocolli sanitari, non gli è stato consentito di poter vedere il figlio.