Il Capo della Protezione Civile Angelo Borrelli ha rivelato ieri, nel corso di un'intervista per il giornale 'La Repubblica', le sue preoccupazioni in merito alla possibile esistenza di contagiati "fantasma": "Nove malati su dieci potrebbero sfuggire ai radar", ha dichiarato Borrelli, secondo il quale è forte il dubbio che i 60mila positivi sinora rilevati siano solo una piccola fetta degli infetti.

Fin dall'inizio dell'epidemia, secondo lo stesso Borrelli, si è assistito a dei comportamenti pubblici sbagliati - come nel caso della comitiva di Lodi che negli ultimi giorni di febbraio si spostò nell'isola di Ischia causando il contagio di alcuni degli abitanti - da qui il timore di un numero di positivi molto superiore a quello riferito dai dati ufficiali: "I numeri sono altri, l'epidemia va più veloce della nostra burocrazia", ha precisato il commissario sottolineando che anche 12 dei suoi collaboratori sono positivi al Covid-19.

La Protezione Civile d'ora in poi sarà comunque chiamata a gestire un'emergenza nell'emergenza: "Temo che non arriveranno più mascherine dall'estero".

I fondi stanziati per l'emergenza coronavirus sono sufficienti

Secondo Angelo Borrelli le risorse economiche stanziate per non soccombere alla pandemia sono sufficienti, ma sarebbe necessaria anche "più libertà d'azione". Chiaro il riferimento a mascherine e ventilatori da terapia intensiva che l'Italia dovrà procurarsi da sola: "Dovremmo poter comprare i ventilatori da terapia intensiva nei supermercati, le mascherine ad ogni angolo e invece stiamo faticando", il tutto perchè paesi come India, Russia, Romania e Turchia hanno bloccato l'esportazione di questi prodotti verso il nostro paese.

"Sulle mascherine siamo arrivati tardi ma la prassi è comunque troppo lenta" ha chiosato Borrelli.

Il numero effettivo dei contagi è incalcolabile

Secondo Angelo Borrelli il numero dei censiti non è credibile. Ci si chiede a questo punto che senso avrebbe continuare con il bollettino giornaliero in cui il Dirigente della Protezione Civile dichiara il numero dei casi da Covid-19.

Lo stesso Borrelli ha ammesso di aver ricevuto molteplici email in cui viene invitato a non diramare più il dato giornaliero: "I dati possono essere anche imperfetti, ma dal principio io ho assicurato che avrei detto tutta la verità". I bollettini insomma non saranno stoppati, ogni giorno tutta Italia conoscerà lo stato di cose. Almeno quello rivelato dalle autorità competenti anche se la realtà potrebbe essere ben diversa.