L'emergenza Coronavirus sta facendo sentire i suoi effetti anche sugli Stati Uniti d'America. Il numero dei contagi aumenta di giorno in giorno, mettendo a dura prova gli ospedali. Il problema principale è dato dalla mancanza di un numero sufficiente di ventilatori, fondamentali per cercare di salvare la vita ai pazienti affetti dalla malattia e che presentano complicazioni respiratorie.

Al fine di aumentare la disponibilità di ventilatori, gli Usa hanno deciso di ricorrere alla conversione di apparecchiature per l'anestesia.

Decine di migliaia di ventilatori in più

Nel corso di una conferenza stampa tenutasi il 25 marzo - il cui testo originale è consultabile sul sito della Casa Bianca - il vicepresidente US Mike Pence ha affermato: "Lavorando con gli anestesisti, abbiamo stabilito, alcune settimane fa, che i macchinari che gli anestesisti usano per la chirurgia ambulatoriale possono essere convertiti in utili ventilatori modificando un singolo sfiato. Grazie a queste modifiche - continua Pence - crediamo davvero che ci siano decine di migliaia di respiratori che possano essere convertiti ora che la FDA ha rilasciato le indicazioni".

La FDA (Food and Drug Administration) ha pubblicato in data 22 marzo una guida in cui fornisce le regole da seguire per l'utilizzo di dispositivi ventilatori per pazienti malati di coronavirus, autorizzando il ricorso a "ventilatori di emergenza, macchinari per l'anestesia a gas modificati come ventilatori, dispositivi respiratori a pressione positiva modificati come ventilatori, raccordi tubolari".

Secondo quanto riferito da Pence, nell'intero territorio degli Stati Uniti sono presenti circa 100.000 ventilatori, di cui 20.000 nello Stato di New York, il più colpito in questo momento dalla pandemia. I macchinari per l'anestesia a gas sarebbero circa 100.000. La riconversione di una parte di essi potrebbe aumentare notevolmente il numero di supporti respiratori disponibili per supportare i pazienti più gravi.

Un ventilatore per più pazienti potrebbe non essere la soluzione

Tra i metodi introdotti da diversi Stati in questi giorni per ovviare alla scarsità di ventilatori, vi è quello che prevede l'utilizzo di uno di questi dispositivi, adeguatamente modificato, per due o più pazienti.

Secondo un documento stilato dalla AACR (American Association for Respiratory Care) e approvato da varie organizzazioni del settore, collegare più pazienti affetti da Covid-19 a un unico respiratore, utilizzando i macchinari ad oggi disponibili, potrebbe portare non solo scarsi risultati, ma anche alti tassi di mortalità.

Nel documento - scaricabile dal sito della AACR - sono elencate varie controindicazioni, tra cui l'eccessiva vicinanza fra i pazienti e l'impossibilità per il medico di monitorare l'attività polmonare e lo sviluppo clinico del singolo ammalato.