Il mondo letterario internazionale è in lutto per la perdita di un grande scrittore: Luis Sepúlveda, cileno di nascita, è infatti deceduto per Coronavirus all'Ospedale Universitario Centrale delle Asturie, a Oviedo, dov'era ricoverato da un mese e mezzo.

Rientrato a fine febbraio dal Portogallo, dove aveva preso parte a un festival letterario, era stato sottoposto a tampone in seguito alla comparsa dei sintomi tipici del Covid-19. Risultato positivo, era stato registrato come il primo caso di coronavirus nelle Asturie.

Chi era Luis Sepúlveda

Nato a Ovalle, in Cile, il 4 ottobre del 1949, Luis Sepúlveda non era solo un grande scrittore, ma anche attivista politico e ambientalista.

Nipote dell'anarchico andaluso Gerardo Sepúlveda Tapia, lo scrittore entrò da giovane a far parte dell'esercito personale di Salvador Allende. Nel 1973 venne arrestato e torturato, in seguito al colpo di Stato militare di Augusto Pinochet.

Liberato grazie all'intervento di Amnesty International e condannato, in seguito a un secondo arresto, a 8 anni di esilio, lasciò il Cile e inizio i suoi lunghi vagabondaggi intorno al mondo, collaborando con l'Unesco e Greenpeace. Ha vissuto in Spagna dal 1996 fino alla morte per coronavirus.

La carriera letteraria

Scrittore eclettico, Luis Sepúlveda sapeva incantare con la grazia delle sue favole e far riflettere con narrazioni di denuncia.

Noto soprattutto per il romanzo "Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare", una storia leggera e profonda da cui è stato tratto l'omonimo film d'animazione, e per il suo primo romanzo "Il vecchio che leggeva romanzi d'amore", Sepúlveda era stato insignito della laurea honoris causa in Lettere presso le Università di Urbino e di Tolone, nonché del titolo di cavaliere delle Arti e delle Lettere della Repubblica francese.

Tra i numerosi premi vinti, il Grinzane Cavour nel 1996 e il premio della critica in Cile nel 2001.

Il coronavirus e la morte

Luis Sepulveda era stato in Portogallo, a Póvoa de Varzim, insieme alla moglie, la poetessa Carmen Yáñez, dal 18 al 23 febbraio, per partecipare al festival letterario Correntes d'Escritas. Rientrato in Spagna, aveva presentato i primi sintomi dell'infezione appena due giorni dopo.

Sottoposto a tampone e risultato positivo, era stato ricoverato presso l'ospedale di Oviedo, nel reparto malattie infettive.

Le sue condizioni erano rapidamente peggiorate. Ricoverato in terapia intensiva e posto sotto sedativi, Luis Sepúlveda era rimasto stabile per molti giorni.

L'11 marzo alcuni aggiornamenti rilasciati dalla moglie avevano fatto sperare nella ripresa dello scrittore: Carmen Yáñez, smentendo le voci che davano il marito in coma, aveva affermato che Sepúlveda era in lento miglioramento e che faceva ogni giorno piccoli progressi.

Oggi, purtroppo, la triste notizia: Luis Sepúlveda non ce l'ha fatta. Il grande guerrigliero, l'amato scrittore, è stato infine sconfitto da un nemico imprevedibile: il coronavirus.