Ugo Russo, il giovane di appena quindici anni di età che stato ammazzato da un carabiniere fuori dal servizio durante un tentativo di rapina finito male, poche ore prima di essere ucciso aveva già commesso un altro colpo. E' quello che emerge oggi dal rapporto degli operatori del personale medico-sanitario del pronto soccorso dell'istituto ospedaliero 'Vecchio Policlinico' di Napoli-Pignasecca.
Un altro colpo nella stessa notte della tragedia
I dottori, infatti, hanno rinvenuto negli indumenti del ragazzo il bottino di una precedente rapina messa a segno nella stessa serata, prima che si verificasse la tragedia.
Quando è arrivato al pronto soccorso del nosocomio, intorno alla mezzanotte della scorsa domenica, Ugo aveva nelle tasche un orologio da polso marca Rolex e una catenina d'oro. Gli inquirenti sono già a lavoro per cercare di risalire all'identità della vittima della prima rapina, al fine di poter ricostruire gli spostamenti del ragazzo nelle ore immediatamente precedenti alla sparatoria. In particolare, i militari dell'Arma dei Carabinieri, a cui è stata affidata l'indagine, stanno tentando di capire se Ugo fosse un rapinatore seriale o occasionale e se avesse già messo in atto altre rapine nella zona del quartiere Santa Lucia.
Indagato il carabiniere che ha sparato
Intanto, il militare dell'Arma dei carabinieri che ha aperto il fuoco con la sua arma d'ordinanza è stato ufficialmente iscritto nel registro degli indagati per la morte di Ugo Russo.
Il carabiniere dovrà rispondere dei reati penali di omicidio volontario e eccesso colposo di legittima difesa. Si attendono, frattanto, ulteriori sviluppi nelle indagini e l'emergere di altri particolari anche in seguito alle risultanze dell'esame autoptico e delle perizie balistiche. Gli inquirenti hanno anche ascoltato il racconto di alcuni testimoni oculari e dei soggetti coinvolti nella triste e drammatica vicenda.
Sequestrati e visionati anche le immagini dei filmati dei sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso installati nelle zone adiacenti al luogo della tragedia per tentare di ricostruire l'esatta dinamica della sparatoria. E' stato anche fermato ed interrogato l'altro ragazzo che era in compagnia di Ugo quella sera, un giovane di diciassette anni che ha ammesso spontaneamente di essere complice nel tentativo di rapina andato male.
Proseguono le indagini anche sugli atti vandalici avvenuti all'interno dell'Ospedale Pellegrini di Napoli. La procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli ha aperto un fascicolo di inchiesta per devastazione. Al momento sono ancora ignoti i responsabili.