A parlare è Vincenzo Russo, il papà di Ugo, il ragazzo di soli sedici anni di età, ucciso da un carabiniere di ventitré anni a Napoli nel quartiere Santa Lucia nella notte di ieri, domenica 1 marzo 2020, con un colpo di arma da fuoco alla nuca durante un tentativo di rapina finito male. L'uomo, distrutto dal dolore per la tragica dipartita del figlioletto, ha voluto incontrare i giornalisti e gli organi di stampa per rilasciare alcune dichiarazioni in un'intervista.

'Il carabiniere ha sbagliato e deve pagare'

'L'idea che mi sono fatto io sul modo in cui è stato ammazzato mio figlio è che il carabiniere in quel momento abbia perso la testa.

Non voglio dire che mio figlio sia la vittima, mentre - invece - il carabiniere il carnefice, però vorrei capire per quale motivo il militare gli ha sparato al petto e successivamente alla testa', queste sono le parole con le quali Vincenzo Russo ha commentato la tragica uccisione del figlio. Nella breve intervista rilasciata ai microfoni del Corriere della Sera, il signor Russo ha sottolineato come, pur avendo agito per legittima difesa, il carabiniere, che era esperto nello sparare, avrebbe potuto mirare alle gambe o agli arti inferiori se proprio avesse voluto impedire di fuggire al ragazzo per poi arrestarlo. 'Chi sbaglia paga', ripete più volte Vincenzo, soffermandosi sul fatto che 'non esiste che chi indossa una divisa possa farla franca'.

Non una rapina, ma una ragazzata

'Io e mia moglie siamo distrutti dal dolore. A chi mi dice come faccia un padre a soli due giorni dalla morte del figlio a trovare la forza di parlare con i giornalisti, rispondo che se non lo facciamo in questo momento non lo facciamo più', commenta l'uomo per il quale non si è trattato di una rapina, ma di una semplice ragazzata: 'Mio figlio non era un rapinatore professionista.

La cosa fondamentale di cui dobbiamo parlare è che un ragazzo di 16 anni è stato sparato al petto e alla testa', sottolinea il signor Russo. Il padre del quindicenne ucciso esce allo scoperto e descrive il figlio come un ragazzo pieno di sentimenti, allo stesso tempo timido ma solare. 'Ugo in passato aveva svolto diversi lavoretti: fruttivendolo, barista, muratore, aveva fatto un po' di tutto.

Di recente era stato inserito in un percorso di formazione per un corso da pizzaiolo' racconta il padre con la voce rotta dalle lacrime. Intanto, sulla vicenda la procura della Repubblica presso il tribunale di Napoli ha aperto un fascicolo d'inchiesta. Il carabiniere che ha sparato è stato formalmente iscritto nel registro degli indagati per eccesso colposo di legittima difesa.