Fa ancora discutere la morte di Ugo Russo, il giovane di 15 anni ucciso a Napoli da un carabiniere durante un tentativo di rapina. Il militare dell'Arma è al momento indagato per omicidio volontario, in attesa che le perizie balistiche chiariscano la dinamica dei tragici fatti. Nella serata di giovedì 5 marzo il padre di Ugo, Vincenzo Russo, è stato ospite in collegamento video di Dritto e Rovescio, il talk show condotto da Paolo Del Debbio su Rete 4.
L'uomo, pur difendendosi come un leone, è stato sottoposto a un fuoco di fila di domande ed accuse dal conduttore, ma anche da Giuseppe Cruciani e dall'esponente di FdI Giovanni Donzelli.
Ad avanzare più di qualche dubbio sul comportamento del carabiniere, invece, è stato il giornalista Toni Capuozzo, secondo il quale "ha sbagliato" a sparare.
Del Debbio a Vincenzo Russo: 'Molti pensano che suo figlio se la sia cercata'
"Senta Vincenzo, io devo dirle che a casa molti pensano, è una cosa dura da dire, che suo figlio se la sia cercata. Lei cosa dice?". Paolo Del Debbio decide di aprire così l'intervista a distanza a Vincenzo Russo, padre del ragazzino freddato a Napoli da un carabiniere di 23 anni durante il tentativo di rapina del Rolex che il militare portava al polso. "Un ragazzo di 15 anni cerca la vita e non la morte", risponde deciso il padre di Ugo.
Ma le sue giustificazioni non convincono Giuseppe Cruciani.
"Una cosa che mi ha fatto pensare è che in questi giorni Vincenzo abbia parlato di una ragazzata - lo attacca il conduttore de La Zanzara - ecco, la parola ragazzata secondo me è sbagliata, perché non è una ragazzata andare in giro con una pistola per fare una rapina e prendere un Rolex a una persona, che sia carabiniere o no.
Io la penso così, penso che non sia una ragazzata. Penso che in una rapina possa essere preventivato, tu lo sai bene perché alcune rapine le hai fatte anche tu, che uno rimane ammazzato", conclude rivolgendosi al padre di Ugo.
Donzelli sulla rapina di Napoli: 'I genitori di Ugo dovevano educarlo meglio'
Poi arriva il turno di Giovanni Donzelli.
"Vincenzo prima di farsi delle domande su cosa avrebbe dovuto fare il carabiniere, forse dovrebbe farsi anche una domanda su cosa avrebbero dovuto fare loro come genitori ad educare meglio il figlio al rispetto della legalità - punta il dito contro la famiglia di Ugo Russo - perché qui il problema è che, se il figlio fosse stato a bere una birra con gli amici a casa, oggi sarebbe vivo, il carabiniere non si sarebbe mai sognato di sparare a nessuno e questa vicenda non sarebbe successa. Quindi mi piacerebbe che la famiglia, oltre che accusare il mondo intero, si facesse anche qualche domanda su cosa hanno insegnato a questi ragazzi. Anche chiedere le scuse per la devastazione dell'ospedale a Napoli non è sufficiente.
Se voi sapete chi è stato, dovete andare dalla polizia a denunciare chi lo ha devastato. Perché questo significa il rispetto delle istituzioni".
Toni Capuozzo commenta i fatti di Napoli: 'Non dobbiamo essere giudici'
Dopo la rampognata del fedelissimo di Giorgia Meloni indirizzata a Vincenzo Russo, tocca infine a Toni Capuozzo esprimere la sua opinione sui fatti di Napoli. "Penso che dobbiamo avere un po' di umiltà e non essere giudici", dichiara forse un po' a sorpresa il giornalista. "Però - prosegue poi stupendo un po' tutti - se io fossi il comandante dei carabinieri direi 'la magistratura fa il suo lavoro', ma se potessi parlare al giovane carabiniere gli direi che ha sbagliato, se le cose sono andate così".
Insomma, Capuozzo ha più di un dubbio sul fatto che, forse, il militare abbia compiuto perlomeno un eccesso di legittima difesa, visto che pare abbia sparato anche alla nuca di Ugo Russo mentre forse già si stava dando alla fuga.