Ad oggi, 5 marzo, in accordo con uno studio effettuato dall Istituto Superiore di Sanità che ha preso in esame i casi dei decessi accertati in Italia, l'età media dei pazienti italiani risultati positivi e deceduti a causa del virus Covid-2019, meglio conosciuto con il nome di Coronavirus, è di ottantuno anni. Si tratta per lo più di individui maschi che in più del 70 per cento dei casi aveva già pregresse patologie e un quadro clinico già di per se' compromesso. Sono i dati che emergono da un resoconto dettagliato sulle analisi statistiche eseguite sui ben centocinque casi di pazienti italiani deceduti entro il 4 marzo 2020.

Il dato che emerge in sintesi è che i più colpiti sono in particolare le persone anziane o con patologie preesistenti.

Le statistiche

I numeri sono stati diffusi dal Ministero della Salute e dall'Istituto Superiore di Sanità attraverso i loro canali istituzionali e i siti internet ufficiali. Lo studio mostra come ci sia un gap di circa venti anni tra l'età media delle persone risultate positive al coronavirus e quella dei pazienti venuti a mancare. In base ai dati ufficiali, la regione con maggior numero di decessi, ben 73, è la Lombardia, seguita da Emilia Romagna (21 decessi), Veneto (7 morti) e Marche (3 deceduti). Dei 105 decessi (dati aggiornati al 4 marzo 2020), 28 sono donne ( pari al 26,7%) e 77 sono maschi (pari al 73,3 %).

Il maggior numero di morti, circa il 42%, si è verificato in una fascia di età compresa tra gli ottanta e i novant'anni, mentre 32.4% aveva tra i 70 e i 79, l'8.4% era di età compresa tra 60-69 anni, il 2.8% tra 50 e 59 anni e il 14.1% al di sopra dei novant'anni. Statisticamente le donne decedute dopo aver contratto il virus hanno un'età leggermente maggiore rispetto ai deceduti maschi (età mediana donne 83,4, al fronte dell'età mediana uomini di 79,9).

Alta possibilità di contagio, ma basso tasso di mortalità

Altro dato importante che emerge da questo studio statistico è che nei contagiati poi deceduti sussistevano in media altre 3,4 malattie. Specificamente, le fasce sono così suddivise: il 15.5% dei campioni esaminati presentava una sola patologia, il 18.3% ne presentava due, il 67.2% soffriva di tre o più situazioni patologiche.

Tra le patologie più rappresentate vi è l'ipertensione (presente nel 74,6% dei casi), seguita dalla cardiopatia ischemica (nel 70,4% dei decessi) e dal diabete mellito (nel 33,8% delle positività). Generalmente, nei casi esaminati, dall'insorgenza dei primi sintomi al ricovero presso una struttura ospedaliera è trascorso un tempo di circa cinque giorni, mentre il tempo trascorso tra ricovero e decesso, in media, è pari a quattro giorni. I dati sono stati commentati dal dottor Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, il quale ha detto: "Anche se preliminari, questi dati confermano le osservazioni fatte fino a questo momento nel resto del mondo sulle caratteristiche principali dei pazienti, in particolare sul fatto che gli anziani e le persone con patologie preesistenti sono più a rischio. Si tratta di persone molto fragili, che spesso vivono a stretto contatto e che dobbiamo proteggere il più possibile»