A Taranto, precisamente negli stabilimenti ex Ilva ora gestiti da ArcelorMittal, si è registrato in queste ore il primo caso di un operaio risultato positivo al Covid-19. La notizia, che tutti temevano, adesso è ufficiale ed era nell'aria, sebbene più e più volte i sindacati e i lavoratori stessi avessero chiesto la sospensione dell'attività.
Taranto, il primo operaio ArcelorMittal positivo al Covid-19
Tutto parte venerdì 27 marzo: l'uomo, di cui non sono state rese pubbliche né l'identità, né l'età e la residenza, si è recato come tutti i giorni presso lo stabilimento ex-Ilva, ora nella gestione di ArcelorMittal, per svolgere il suo lavoro.
All'ingresso gli è stata misurata la temperatura corporea, ma tutto era nella norma.
Nel corso del turno di lavoro, però, ha cominciato ad accusare malori e febbre: secondo le ricostruzioni dei sindacati, intorno alle 2:30 di notte si è recato presso l'infermeria dove gli è stata misurata nuovamente la temperatura corporea che stavolta segnava 37,5 gradi. Si è così subito attivato il protocollo e l'operaio è stato accompagnato presso la sua abitazione in taxi dove si trova in isolamento domiciliare.
L'uomo, che risulta impiegato nel reparto PGT come addetto agli impianti di ossigeno, ha contattato il numero 1500 rivelando quelli che erano i suoi sintomi riconducibili a quelli del coronavirus.
Pertanto, è stato prelevato dalla sua abitazione e portato all'ospedale Moscati di Taranto che in questi giorni è divenuto Centro Covid provinciale: qui è stato sottoposto al tampone che è risultato positivo.
Taranto, preoccupazione per i colleghi di lavoro
Come previsto dal protocollo Covid, l'intero edificio in cui lavorava l'operaio risultato positivo al coronavirus è stato sottoposto ad un importante processo di sanificazione con ozono e ipoclorito.
Inoltre, nelle prossime ore tutti i colleghi di lavoro e coloro che sono entrati in contatto con l'uomo saranno sottoposti a tampone al fine di verificare la loro positività o meno al Covid-19.
Taranto, a lavoro con il terrore del virus e delle malattie
Che gli operai ArcelorMittal siano ogni giorno a rischio di contrarre malattie gravi è risaputo, ma nelle ultime settimane a questo rischio si aggiunge anche quello di contrarre il Coronavirus.
Marco Viterbo, operaio dello stabilimento ArcelorMittal di Taranto e delegato Rsu della Uilm, ha rivelato la disperata situazione in cui si trovano a lavorare ogni giorno gli operai dell'ex stabilimento Ilva: per esempio, ogni lavoratore è costretto ad indossare una o al massimo due mascherine la settimana perché i rifornimenti stanno andando a ruba, gli impianti non sono per niente stati igienizzati e si lavora in alcune postazioni gomito a gomito.
Più volte il sindacato ha chiesto sia all'azienda che al prefetto una diminuzione del personale e la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro, ma nessuno gli ha dato ascolto: la preoccupazione è tanta anche perché in Puglia la sanità sarebbe insufficiente per un numero elevato di contagiati e c'è il rischio di riempire fino allo stremo gli ospedali della regione.