Una notizia triste giunge dal mondo del giornalismo oggi, domenica 26 aprile. Nelle scorse ore, infatti, si è spento il noto giornalista e politico Giulietto Chiesa, aveva 79 anni. A dare la notizia è stato il vignettista Vauro Senesi, che ha scritto un lungo post sulla sua pagina Facebook, ricordando l'attività di Chiesa come inviato per note testate giornalistiche nazionali. L'uomo, nel corso della sua carriera, è stato inviato di guerra a Kabul e Vauro Senesi, nel suo post commemorativo, ha ricordato la commozione del suo amico davanti a un bambino ferito dallo scoppio di una mina.

"È morto un uomo ancora capace di piangere per l'orrore della guerra", questo il commento di Vauro.

Chiesa: Pandora TV e le tesi complottiste

Giulietto Chiesa ha lavorato come giornalista per tante testate italiane. Nota la sua collaborazione con il quotidiano La Stampa e con il Tg1. Secondo quanto riferisce il portale FanPage, il cronista intraprese anche una carriera politica, iniziandola all'interno della Federazione giovanile comunista italiana, per poi diventare dirigente della sezione genovese del Partito Comunista italiano. Dopo aver collaborato anche con il Tg5 il Tg3, il giornalista si candidò alle elezioni europee nel 2004 con la lista Di Pietro - Occhetto. Raccogliendo moltissime preferenze nei seggi elettorali di tutto il Paese, venne eletto al Parlamento Europeo nella circoscrizione Nord-Ovest.

Nel 2014 ha fondato Pandora TV, una web tv. Il cronista è diventato noto per le sue teorie complottiste: tra le tante si ricordano quelle riguardanti le scie chimiche e gli attentati dell'11 settembre.

Non si conosce la causa del decesso

La scomparsa di Chiesa lascia un vuoto all'interno del mondo del giornalismo e soprattutto tra i suoi famigliari e conoscenti.

Giulietto Chiesa era uno dei più grandi conoscitori della storia politica e sociale della Russia. Importante anche la sua attività di scrittore: il giornalista è autore di numerosi libri riguardanti l'Unione Sovietica e la stessa Russia di Vladimir Putin. Proprio uno dei suoi primi incarichi giornalistici lo vide come inviato a Mosca, da dove raccontò per il quotidiano L'Unità, raccontando la vita quotidiana all'interno di quella che fu la Ex Unione Sovietica (URSS).