Arrestato a Parigi Juan Testa, imprenditore padovano ricercato da 10 anni. L'uomo, figlio di un facoltoso medico veneto, nel 2010, si è reso protagonista di un tremendo caso di Cronaca Nera: aveva sequestrato e violentato una sua dipendente di 22 anni. Condannato, era però riuscito a fuggire all'estero. Testa, come riportano i principali quotidiani, era stato inserito nella lista dei latitanti più pericolosi.

L'arresto di Juan Testa

Nella giornata di ieri, sabato 25 aprile, la polizia francese in servizio all'aeroporto Charles de Gaulle - il principale scalo di Parigi - ha eseguito nei confronti di Juan Testa, appena sbarcato da Taiwan, un mandato di arresto europeo (procedura giudiziaria chiamata anche Mae) finalizzato alla sua estradizione.

Il fermo è arrivato dopo una lunga e complessa attività investigativa svolta dagli inquirenti italiani con la collaborazione dell'Interpol (Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia) nell'ambito di un progetto denominato "Wanted 3". Grazie al programma promosso dal Servizio Centrale Operativo, nel corso degli ultimi anni, si è potuto arrestare numerosi latitanti ritenuti particolarmente "meritevoli di interesse investigativo"

Le indagini

Nel corso delle indagini, gli inquirenti avevano scoperto che Juan Testa, ricercato dal 2010 aveva prima trovato rifugio a Bishkek, capitale del Kirghizistan e, qualche anno più tardi, nel marzo 2013 (poco prima della scadenza della validità del suo passaporto italiano) si era trasferito a Taiwan.

Nella piccola isola a 180 km dalla Cina, Testa, aveva cercato di rifarsi una vita nella città di Taoyuan; come testimoniato dai profili aperti su Facebook e sulle piattaforme WhatsApp e Line, l'uomo che non ha mai tagliato i ponti con la sua famiglia, si sarebbe dedicato all’organizzazione di eventi ed al noleggio di attrezzature professionali per party e concerti.

Tuttavia, come riferito dalle autorità taiwanesi l'imprenditore, nel corso degli anni, aveva commesso nuovi reati ed era stato sottoposto ad un procedimento penale. Le forze dell'ordine, non potendolo estradare, hanno deciso di procedere all'espulsione e lo hanno imbarcato su un volo diretto a Parigi (in quanto, a causa del Covid-19, i collegamenti aerei tra Cina e Italia sono momentaneamente sospesi).

Atterrato al Charles de Gaulle è stato preso in consegna dagli uomini della Gendarmerie nationale.

Juan Testa era stato condannato anche per sequestro di persona

Juan Testa, accusato di sequestro di persona, lesioni personali e violenza sessuale aggravata, nel nostro Paese, era stato condannato a sei anni e due mesi. Tuttavia, l'imprenditore padovano, riuscì ad evadere dai domiciliari e a far perdere le proprie tracce.

L'uomo, titolare di una piccola società di vendita al dettaglio con sede a Padova, nei primi giorni dell'agosto 2010, aveva sequestrato e abusato di una sua dipendente di 22 anni. La giovane, lo denunciò, e Testa venne arrestato per poi evadere dai domiciliari.