Elisa Granato, ricercatrice di zoologia e microbiologia all'Università di Oxford, è la prima cittadina di origine italiana a testare il vaccino sperimentale contro il Coronavirus. "Per ora sto benissimo", ha twittato la 32enne. Il progetto dell'Università di Oxrfod è in partnership con l'Advent-Irbm di Pomezia e non consiste nell'iniettare il Covid-19 vero e proprio, ma una parte di esso inserita in un virus non dannoso al fine di attivare la risposta del sistema immunitario.

Ricercatrice italiana testa il vaccino contro il coronavirus: sta bene

I primi a testare il vaccino contro il Covid-19 sono stati Edward O'Neill ed Elisa Granato. Sono tra i 500 volontari coinvolti nella sperimentazione che, se andrà come sperato, finalmente potrebbe segnare la svolta tanto attesa per debellare il coronavirus. Il vaccino si chiama Chadox1 nCoV-19 ed è stato ideato dal team dell'Università di Oxford dello Jenner Institute. Elisa Granato è una ricercatrice di zoologia e microbiologia per la prestigiosa università inglese ed ha deciso di sottoporsi volontariamente al test per dare il suo contributo. La sperimentazione è portata avanti in partnership tra l'Università di Oxford e l'azienda Advent-Irbm di Pomezia, già impegnata fino al 2013 nello studio del vaccino anti-Ebola.

Sono trascorsi due giorni dal momento dell'inoculazione del vaccino sperimentale ed Elisa Granato ha voluto tranquillizzare tutti attraverso Twitter. "Sto benissimo finora", ha scritto la ricercatrice italiana, riconoscendo il grande lavoro di tutto il team che sta seguendo i 500 volontari. La sua iniezione è stata trasmessa in diretta televisiva dalla BBC e la studiosa ha dichiarato di riporre molta fiducia in questo progetto.

"Il vaccino non contiene proprio il Covid-19 - ha spiegato la Granato - c'è solo una piccola parte inserita in un virus differente e non nocivo. In questo modo si evita che possa propagarsi, ma può potenzialmente attivare il sistema immunitario e proteggerci così dal Covid-19". Grazie a questa operazione si potrebbe attivare il sistema immunitario necessario per proteggere il genere umano dal coronavirus.

Elisa Granato ha risposto alle domande dei follower ed ha smentito la fake news sul suo decesso

Attraverso Twitter, Elisa ha voluto ringraziare tutti i follower che le sono stati accanto con un grande sostegno morale, ponendo anche molte domande sul vaccino. La ricercatrice, cresciuta in Germania dove ha conseguito la laurea in Scienze biologiche all'Università di Monaco, ha fatto sapere che non potrà rispondere a tutti, ma proverà a dare il maggior numero di risposte possibili per chiarire i dubbi e le curiosità di ognuno. Nonostante i numerosi riscontri positivi, la dottoressa Granato è stata vittima di alcuni messaggi poco carini e si è ritrovata anche al centro di una fake news. Alcuni utenti, infatti, hanno condiviso una notizia che annunciava il decesso della ricercatrice che ha prontamente smentito tutto, invitando i naviganti ad evitare di diffondere l'articolo.

"Piuttosto, condividete un gattino", ha concluso ironicamente Elisa Granato.

Inoltre, dato l'improvviso e inaspettato impatto mediatico che l'ha travolta, Elisa ha comunicato che per difendere la sua privacy ha reso privato il suo profilo, almeno momentaneamente.