Come ormai abbondantemente noto, il lockdown imposto dal Governo Conte per far fronte alla pandemia da Covid-19, sta letteralmente mettendo in ginocchio diversi settori produttivi, specie quelli dei servizi non ritenuti essenziali che in un'ipotetica scala di ripartenze scaglionate potrebbero finire agli ultimi posti come tempistiche di ri-start.
E' il caso del comparto dei matrimoni, il cui indotto è stato duramente colpito dato che la primavera è il mese dell'anno, insieme a quello estivo, in cui se ne celebrano di più in assoluto.
Covid-19: matrimoni sospesi per le restrizioni
Attualmente, come noto, i matrimoni non sono consentiti, risultano dunque sostanzialmente ferme anche le filiere coinvolte nella realizzazione dei vari riti: ristorazione, fioristi, floricoltori, aziende dolciarie e sartorie, solo per citarne alcune, attraversano una drammatica fase di stallo che rischia di cristallizzarsi per tutto il 2020 anche qualora le restrizioni cessassero. Si, perchè molte coppie hanno rimandato i propri matrimoni al 2021, il tutto anche per non perdere le ingenti caparre già versate prima dello scoppio della pandemia. Il rischio allora è che il 2021 sia un anno di grande ingolfamento con numerosi riti celebrati in inverno in totale difformità rispetto a quanto prevedrebbe la tradizione.
'Il nostro è un settore in ginocchio'
Che la pandemia da Covid-19 nascondesse anche un drammatico risvolto economico è noto ai più, ma sentire certe dichiarazioni fa comunque effetto: 'Il nostro è un intero settore in ginocchio. In molti stanno rinviando al 2021, sarà l'anno dei matrimoni infrasettimanali e invernali' ha dichiarato all'Ansa la wedding planner pescarese Simonetta Quieti.
'Io cerco di rassicurare gli sposi, ma c'è il rischio concreto che in alcuni casi si perdano i soldi già anticipati' ha proseguito Simonetta, spiegando come molte attività siano state chiuse o siano comunque a forte rischio di chiusura anche dopo la fine del lockdown, da qui il timore che le caparre vadano bruciate. Qualcuno sta comunque pensando di sposarsi ugualmente ma in forma privata, ha proseguito la wedding planner, parsa comunque molto dubbiosa anche sul futuro del proprio settore: 'Qualcuno che doveva sposarsi tra maggio e giugno sta provando a spostare a settembre o ad ottobre, ma io sono convinta che di fare matrimoni per ora non se ne parli, un banchetto è un assembramento'.
Quale sarà l'evoluzione del settore non è ancora dato sapere, molto dipenderà da quando avrà fine lo stop alle attività produttive arrivato da Palazzo Chigi ai primi di marzo. Staremo a vedere.