Il Coronavirus ha colpito duramente la nostra penisola e si è reso necessario intensificare i turni del personale sanitario per poter porre un'argine. Medici ed infermieri svolgono così turni doppi per riuscire a fare fronte all'emergenza che si è venuta a creare. Il numero di chi risulta positivo al Coronvirus cresce di giorno in giorno; conseguentemente è necessario che il personale sanitario sia sempre presente a prestare le cure utili a chi viene ricoverato. I dati riportati da La Repubblica, diffusi dalla Protezione Civile e aggiornati al 10 marzo, ci mostrano l'evolversi della situazione: in Italia dall'inizio del contagio ad avere contratto questo virus sono state 7.985 persone, 463 di queste hanno perso la vita, mentre le persone che sono riuscite a guarire sono 724.
Le decine di persone che si sono riversate negli ospedali, che sono dovuti essere messi in quarantena o in stanze di terapia intensiva, possono contare sulle cure offerte proprio dagli infermieri e dai medici. Queste due categorie di lavoratori si sono rese disponibili a prestare la loro opera oltre il normale turno di lavoro. Anzi, non esistono più veri e propri turni. Le ore passate in ospedale per molti, non si contano più.
Coronavirus: l'impegno di medici e infermieri
Numerose sono le testimonianze che raccontano l'abnegazione del personale sanitario, la dedizione e la loro volontà nell'aiutare i malati, un volere che si concretizza in 18-20 ore di lavoro filato. La loro capacità di mantenere il sangue freddo di fronte ad una situazione di grave difficoltà e di preoccupazione per tutti lascia basiti.
Medici e infermieri rinunciano dunque a chiudersi in casa con le loro famiglie e dedicano così il loro tempo a chi è stato colpito dal Coronavirus.
Coronavirus: il personale sanitario e il loro impegno
Il Coronavirus continua ad essere trasmesso da uomo a uomo: ogni giorno aumenta il numero dei contagiati. Medici e infermieri si dedicano totalmente alle necessità della comunità svolgendo turni lunghi e faticosi, rinunciando ai riposi e rinunciando anche a stare con le loro famiglie.
Molti dei primi contagiati sono stati proprio loro. All'inizio dei primi episodi, numerose sono le persone che si dirigevano infatti nei pronto soccorso al fine di ricevere assistenza. Il pensiero comune era che i sintomi della malattia fossero quelli di una semplice influenza. Proprio in quei giorni, le prime persone con le quali entravano in contatto erano i medici e gli infermieri.
Quando i principali mezzi di informazione e comunicazione non avevano ancora abbastanza informazioni a disposizione per potere ragguagliare la popolazione, non si sapeva cosa fosse quella strana influenza che non passava nemmeno con l'ausilio degli antibiotici. I medici di base, gli infermieri e i dottori sono stati i primi dunque ad entrare in contatto, senza protezione, con i pazienti che avevano contratto il Coronavirus.
Coronavirus: una foto a testimonianza dell'impegno dei sanitari
Il Coronavirus si sta diffondendo soprattutto nella regione Lombardia. I medici e gli infermieri, qui come altrove, continuano a prestare la loro opera di aiuto senza sosta. Esemplificativa da questo punto di vista la foto che gira sui social, ripresa anche dal Corriere della Sera, che testimonia l'abnegazione del personale sanitario: nello scatto un'infermiera, dopo ore di turni massacrante, si ritrova finalmente seduta alla scrivania del proprio reparto intenta a dormire completamente sfinita.
La foto è stata diffusa da un medico che ha assistito alla scena: nello specifico l'episodio è accaduto all'ospedale di Cremona dove la situazione è critica come in tutta la Lombardia. Quando tutto sarà finito bisognerà ricordarsi di chi ha lavorato per combattere contribuendo alla salvezza del paese.