La vicenda del Pio Albergo Trivulzio di Milano è stata, in questi giorni convulsi, solo la punta dell'iceberg di un problema che ha interessato tutta la penisola in questi mesi di emergenza sanitaria: le residenze per gli anziani. Infatti, dall'inizio dell'anno, da quando il Coronavirus è comparso in Italia e ha fatto le prime vittime, i carabinieri del Nucleo anti sofisticazioni ha controllato circa 600 RSA sul territorio nazionale. Sono risultate irregolari il 17 % del totale, ossia in termini assoluti centoquattro strutture non a norma. In ragione di queste irregolarità, sono state denunciate 61 persone ed altre 157 sanzionate per un totale complessivo di oltre 72mila euro e 15 strutture sono state fatte chiudere d'urgenza.

Le irregolarità accertate nei controlli dei Nas

A partire da febbraio e dopo la dichiarazione della pandemia da Covid-19, i carabinieri, dopo aver controllato le strutture residenziali per anziani, hanno riscontrato la scarsa presenza di figure professionali qualificate per svolgere il lavoro di assistenza per gli anziani. Queste figure, spesso inadeguate al compito, non sono state fornite di dispositivi di protezione individuali - mascherine e guanti - per assistere gli ospiti nelle case di riposo. In più, gli ambienti spesso sono risultati non idonei, con un affollamento eccessivo rispetto a quello effettivamente consentito. Questo è il quadro emerso dai controlli e, come hanno spiegato dal Comando Generale dei Carabinieri per la Tutela della Salute, le 212 irregolarità amministrative che sono state contestate alle varie proprietà delle residenze per gli anziani, hanno riguardato delle inadeguatezze strutturali e gestionali, oltre alla mancanza delle autorizzazioni necessarie per lo svolgimento dell'attività.

In più, sono state rilevate delle situazioni penalmente rilevanti, come l'accertamento di abbandono, di mancata assistenza e custodia di anziani. E' stato inoltre accertato, in alcuni casi, anche l'esercizio abusivo della professione sanitaria e uso di falsi attestati di autorizzazioni e di titoli professionali validanti, tipo diplomi di infermiere o di operatore socio sanitario.

Un quadro molto preoccupante, visto quanto è accaduto in varie residenze dove si sono verificati focolai di infezioni del temibile virus.

Gli interventi più significativi effettuati dai militari

Le operazioni condotte con successo dai militari hanno permesso di porre rimedio a situazioni potenzialmente pericolose. Le città dove sono state riscontrate serie problematiche a seguito dell'intervento dei militari dei Nas sono: Taranto, Campobasso, Perugia, Reggio Calabria, Cosenza, Udine, Napoli, Roma, Torino e Milano. In totale sono stati controllati 918 centri e di questi 183 sono risultati irregolari.