Il nuovo Coronavirus continua a dilagare nel mondo provocando nuove infezioni e, purtroppo, tanti morti. La comunità medico-scientifica globale è al lavoro per trovare un vaccino, mentre gli atlri studiosi stanno comunque lavorando a progetti che possano aiutare in questo momento di forte difficoltà per molte nazioni. Sono molte, ad esempio, le università impegnate in studi di modelli sociali e medici per analizzare e comprendere il comportamente di SarsCov-2, al fine di poter prevenire rischi futuri. L'ateneo statunitense di Harvard negli scorsi giorni ha pubblicato uno studio sulla prestigiosa rivista Science, nel quale si dimostra che, non appena le restrizioni venissero allentate, ci sarebbe la possibilità concreta che il Covid-19 ritorni a diffondersi tra la popolazione, provocando delle cosiddette "ondate di ritorno".

Su questo l'attenzione è molto alta in tutti i Paesi: la simulazione dei ricercatori di Harvard ha calcolato che, in assenza di un vaccino che debelli il virus o di cure efficaci, il coronavirus potrebbe diventare stagionale, diventando molto simile ad una influenza pandemica.

Distanziamento sociale intermittente fino al 2022

Proprio per questo motivo gli scienziati di Harvard, guidati dal professor Stephen M. Kissler, ritengono che il coronavirus potrebbe tornare in maniera regolare almeno fino al 2025. Per fronteggiare l'emergenza sanitaria prodotta da questa malattia, i governi potrebbero dover adottare il distanziamento sociale a ritmi intermittenti fino al 2022. Servono quindi al più presto studi sierologici, i quali potrebbero essere in grado far luce sull'immunità acquisita dai pazienti che hanno già avuto la malattia.

I ricercatori proprio su questo punto hanno ancora dei dubbi, in quanto si ritiene che il SarsCov-2 è "improbabile" che imiti il suo predecessore, ovvero SarsCov-1, che causò un evento epidemico di breve durata tra il 2002 e il 2003. Conoscere quindi il comportamento del nuovo coronavirus potrebbe essere efficace per poterlo contrastare in maniera sempre migliore.

Questo, soprattutto nell'ipotesi che non si dovesse riuscire a sintetizzare un vaccino contro il virus in breve tempo.

I coronavirus potrebbero essere stagionali

Lo studio condotto dall'università americana è partito da un presupposto, ovvero quello che tutti i tipi di coronavirus umani producono le malattie in un arco di tempo stagionale, anche se su questa questione il dibattito è ancora aperto nel mondo scientifico.

Nelle prossime settimane, o nei prossimi mesi, la ricerca potrà dare ulteriori risposte sullo sviluppo del SarsCov-2, che è un virus del tutto nuovo. La pandemia è partita negli scorsi mesi dalla Cina e si ritiene che Covid-19 sia un virus partito dai pipistrelli e sia poi passato all'uomo attraverso un vettore intermedio, anche se di certezze ce ne sono ancora poche.