Sta facendo discutere l'episodio accaduto nelle scorse ore a San Foca, una frazione del comune di Melendugno, nel leccese, dove una donna di origini straniere è stata fermata dalle Forze dell'Ordine insieme al marito nell'ambito dei controlli disposti dal Governo per contenere la pandemia provocata dal nuovo Coronavirus. Secondo quanto riporta la stampa locale, i due vivono in condizioni di povertà, per cui come fanno molti cittadini nel Salento, si sono recati in auto alla fontana pubblica dell'Acquedotto Pugliese per potere approvvigionarsi di acqua, in quanto non avevano molti soldi per fare la spesa.
Durante il tragitto i due si sono imbattuti in un controllo stradale delle forze dell'ordine. L'uomo e la donna si sono fermati, dicendo agli agenti il motivo per cui si stavano spostando dalla propria abitazione. I militari non hanno voluto sentire ragioni e hanno ritenuto lo spostamento non necessario, pertanto ad entrambi è stata inflitta una sanzione pecuniaria di 533 euro.
La donna è regolare sul territorio italiano
Secondo quanto riferisce la testata giornalistica locale online, Lecce Sette, la signora di nazionalità straniera è regolarmente residente sul territorio italiano. Mensilmente la donna percepisce un assegno di invalidità che non arriva neanche a 300 euro e visto il poco denaro a disposizione ha deciso di andare a prendere l'acqua alla fontana pubblica insieme al marito.
I due sono rimasti davvero male per quanto successo, in quanto il motivo del loro spostamento non solo era giustificato da motivi alimentari, ma anche e soprattutto da ragioni economiche. Ma per le forze di polizia che hanno effettuato il controllo il loro spostamento dall'abitazione nella quale la coppia risiede era da ritenere ingiustificato, per cui ad entrambi è stato contestato il mancato rispetto delle norme anti contagio, come da legislazione vigente.
La coppia si è rivolta a loro avvocato di fiducia
A questo punto la coppia non si è persa d'animo e, nonostante lo sconforto per quello che credono sia stato un torto subito, hanno deciso di contattare il loro avvocato di fiducia, dottor Giampaolo Potì. Il legale spiega che l'acqua è un bene primario che non può essere negata a nessuno, per cui rifornirsi di questo liquido vitale non è in contrasto, secondo il legale, con l'attuale normativa anti coronavirus, L'avvocato ha inoltrato quindi un ricorso alla Prefettura di Lecce per chiedere l'annullamento delle sanzioni comminate alla coppia. La situazione di indigenza economica della signora "dimostra tutta la buona fede della mia assistita", ha commentato ancora l'avvocato Potì.