Aveva deciso di concedersi un po' di esercizio fisico in compagnia del suo cane, cercando ovviamente di rispettare le norme restrittive anti-Coronavirus varate dal Governo per contenere il rischio contagi. Un ingegnere di Sant'Agostino di Albignasego (provincia di Padova), essendo uscito senza mascherina, ha dichiarato che aveva indossato la felpa per far sì che potesse ripararsi il viso se si fosse imbattuto in qualche concittadino.

Tuttavia, non ha fatto i conti con la furia di alcuni passanti che, avendolo notato senza alcuna protezione per il volto, hanno cominciato a insultarlo pesantemente.

La situazione è poi degenerata, con uno degli sconosciuti che ha raggiunto il runner, lo ha aggredito e lo ha ferito al naso e al volto.

Ingegnere padovano aggredito: 'Clima da caccia alle streghe'

L'ingegnere veneto ha raccontato la sua storia al quotidiano Il Mattino di Padova. In un clima da "caccia all'untore" di manzoniana memoria è stato brutalmente assalito da un'altra persona che lo aveva accusato di essersi concesso un'uscita di casa non consentita dalla legge in vigore in questo periodo di emergenza sanitaria, perché privo di mascherina.

Il cinquantenne ha spiegato che aveva deciso di andare a fare un po' di jogging mentre portava a passeggio il cagnolino, approfittando soprattutto del fatto che non vi fosse nessuno per strada in quel momento.

Era in tenuta sportiva e aveva una felpa intorno al collo, pronta ad alzarla sul volto se si fosse imbattuto in qualcun altro. Ha aggiunto che si trovava a circa cento metri di distanza dalla sua residenza, dunque non aveva oltrepassato il limite dei 200 metri sancito dalle norme restrittive.

Nonostante ciò, è stato notato da due persone, padre e figlio, che si trovavano dall'altro lato della strada.

Costoro avrebbero cominciato ad offendere l'ingegnere e a minacciarlo perché era in giro senza mascherina. Quando il cane si è fermato un attimo, anche il suo proprietario ha fatto una pausa dalla corsa e, approfittando dello stop, ha risposto ai due sconosciuti dicendo loro che non dovevano permettersi di apostrofarlo malamente.

Inoltre gli ha detto che proprio loro non dovevano permettersi di attaccarlo, visto che erano privi di guanti, dunque un pessimo esempio.

A questo punto, uno dei suoi accusatori avrebbe perso il controllo. Avrebbe raggiunto il runner e lo avrebbe aggredito fisicamente, procurandogli delle fratture al naso e delle ferite al volto. Nel riportare l'accaduto a Il Mattino di Padova, il cinquantenne veneto ha aggiunto che ormai a causa della psicosi da coronavirus si respira un clima pericoloso, definendolo da "caccia alle streghe".