Si conclude con un lieto fine, se così si può dire, l'odissea di 135 ragazzi italiani bloccati ad Orlando, in Florida, dopo essere stati messi in congedo a tempo indeterminato dalla direzione del noto parco divertimenti Disneyworld. L'azienda ha dovuto chiudere i battenti temporaneamente a causa del perdurare dell'emergenza sanitaria provocata dal nuovo Coronavirus, che ha colpito duramente tutti gli Stati Uniti nonché il resto del mondo. I giovani hanno ricevuto la mail che annunciava la perdita del posto di lavoro il 6 aprile scorso e, da allora, è cominciato l'incubo.

Infatti, rimasti senza stipendio e senza casa (il parco ha comunicato loro che non potevano più occupare gli alloggi assegnati) hanno cercato un modo per poter far rientro in Italia dai loro cari. Pronta è stata la risposta della Farnesina, che ha seguito il caso da vicino e per oggi, domenica 19 aprile, ha organizzato un volo speciale con la compagnia Neos che partirà alle 15:30 americane da Orlando e condurrà nel Bel Paese i nostri connazionali.

Aereo farà scalo anche a Santo Domingo

Il velivolo, prima di giungere sul suolo italiano, farà tappa anche a Santo Domingo, dove c'è un gruppo italiani che ha chiesto di essere imbarcato per poter far ritorno in Europa. In particolare c'è una famiglia trentina che è rimasta bloccata alle Bahamas.

Negli scorsi giorni queste persone si sono rivolte al console Alberto Suighi per poter sapere se vi fosse la possibilità di essere imbarcati sul volo operato dalla Neos, in quanto nell'arcipelago caraibico è impedito loro addirittura di pescare. Dopo aver preso gli altri italiani, il volo atterrerà prima a Fiumicino e poi a Milano Malpensa.

Il 'sogno americano' finito con una liquidazione di 700 dollari

Nelle scorse settimane Disneyworld ha messo in congedo non retribuito 43.000 dipendenti su 75.000 effettivi. Ad avere la peggio sono stati quelli che erano impiegati nel settore dell'animazione e della ristorazione. A questo si aggiunge anche il fatto che gli stipendi percepiti sono molto bassi: secondo quanto riferisce Il Sole 24 Ore sulle sue pagine online, i ragazzi che giungono tramite programmi di internship internazionale "fanno carriera" arrivando a guadagnare fino a 9 dollari l'ora.

Per il resto gli impiegati vanno avanti con le mance dei clienti. Solo quando va bene si arriva a guadagnare 400-500 dollari a settimana, a cui vanno tolti i 36 dollari di assicurazione sanitaria e 180 dollari di affitto per gli alloggi di proprietà di Disneyworld.

Molti di loro non torneranno più a lavorare per il parco, in quanto il congedo a tempo indeterminato si trasformerà in licenziamento definitivo. Sono stati mandati a casa con una liquidazione totale di 700 dollari ciascuno. I giovani sono molto delusi dal trattamento ricevuto. Il "sogno americano" si è chiuso quindi nel peggiore dei modi. Adesso, comunque, potranno riabbracciare le proprie famiglie tra poche ore. All'inizio della crisi provocata dal coronavirus ai giovani era stato detto di non uscire e di rimanere nelle proprie stanze ma poi, con il passare delle settimane, la situazione è peggiorata.

Gli Stati Uniti, e anche la Florida, sono stati travolti in pieno dalla pandemia. Quando i parchi sono stati chiusi, e con l'incertezza per il futuro, la direzione ha pensato di tagliare il personale: da lì il passo verso il licenziamento di migliaia di persone è stato breve. Negli States in quest'ultimo mese sono stati persi già oltre 22 milioni di posti di lavoro.