Michele Amedeo, netturbino 51enne dell’Amiu (Azienda Municipale Igiene Urbana di Bari), sarebbe morto per volere della sua amante, l'imprenditrice Vincenza Mariani. La donna è stata condannata a 30 anni di carcere. Stessa pena anche per l'esecutore materiale del delitto e il suo complice. La notizia di Cronaca Nera è stata resa nota dalla Gazzetta del Mezzogiorno.
Condannata a 30 anni l'ex amante di Michele Amedeo
Nelle scorse ore, il giudice dell'udienza preliminare del tribunale di Bari Marco Galesi ha condannato a 30 anni di reclusione i tre assassini di Michele Amedeo, netturbino freddato nel parcheggio dell'Amiu, nella zona industriale del capoluogo pugliese, la sera del 25 aprile di due anni fa.
In base alla ricostruzione accusatoria - pienamente condivisa dal giudice - l'ex amante del 51enne, l'imprenditrice Vincenza Mariani, proprietaria di uno noto salottificio di Cassano delle Murge, non riuscendo ad accettare la fine della sua relazione con il netturbino, avrebbe deciso di farlo uccidere per "punirlo". "Se non poteva essere suo - hanno puntualizzato gli inquirenti - non sarebbe stato di nessun'altra". Addirittura, la donna avrebbe deciso di eliminarlo alla vigilia della laurea della figlia al fine di imprimere un indelebile sigillo di lutto anche alla festa. Ad aprire il fuoco contro Amedeo è stato il genero del Mariani, Giuseppe Baccellieri, accompagnato in auto da Massimo Margheriti, ex dipendente del salottificio.
Come scrive la Gazzetta del Mezzogiorno, tutti e tre gli imputati, sono stati condannati a 30 anni di reclusione per omicidio volontario premeditato, ma anche per ricettazione, detenzione e porto abusivo di armi. Una quarta persona, il pregiudicato Michele Costantino, è stata invece condannata a 14 anni e 8 mesi di reclusione.
Quest'ultimo, oggi collaboratore di giustizia, nel corso delle indagini, avrebbe confessato di aver fornito ai killer di Michele Amedeo, l'arma del delitto ed un'auto rubata.
Gli imputanti, giudicati con rito abbreviato, sono stati anche condannati ad elargire un risarcimento danni ai familiari del cinquantenne: le provvisionali immediatamente esecutive sono comprese tra i 15mila e i 10mila euro.
La confessione del genero dell'imprenditrice
Le indagini che hanno portato, nel febbraio dello scorso anno, all'arresto di tutti e quattro gli imputati, sono state condotte dagli uomini della Squadra Mobile di Bari, coordinati dal pm di Marco D’Agostino. Nel corso dell'inchiesta emerse che da anni Michele Amedeo tentava, senza fortuna, di allontanarsi da Vincenza Mariani. La donna, però, incapace di accettare la fine dell'amore, aveva iniziato a perseguitarlo e a minacciarlo.
Dopo l'arresto, Giuseppe Baccellieri, aveva confessato di aver sparato al netturbino, ma di non aver mai avuto intenzione di ucciderlo: intendeva solo spaventarlo. L'uomo, precisando che la suocera era all'oscuro di tutto, aveva anche aggiunto che, una volta appreso l'omicidio, Enza impazzì dal dolore. Secondo gli inquirenti, invece, la donna avrebbe commissionato il delitto promettendo a Massimo Margheriti, vicino al clan Strisciuglio, 5mila euro.