Sono trascorsi esattamente quattro anni dalla scomparsa di Fabrizio Garatti. L'impiegato 44enne uscì dalla sua abitazione di Pisogne (Brescia) il 26 maggio 2016 e fece perdere, per sempre, le sue tracce. La sua auto venne rinvenuta a Costa Volpino (in provincia di Bergamo). Pochi giorni dopo, gli inquirenti, trovarono 1 milione e 200mila euro nel pollaio di proprietà dei genitori. Del misterioso caso di Cronaca Nera è tornata ad occuparsi la trasmissione Chi l'ha visto?, in onda tutti i mercoledì su Rai 3.
Chi l'ha visto? riaccende l'attenzione sulla scomparsa di Fabrizio Garatti
Nella giornata di oggi, mercoledì 27 maggio, la redazione di Chi l'ha visto?, con un post sulla sua pagina Facebook ufficiale, ha riportato l'attenzione sulla scomparsa di Fabrizio Garatti, soprannominato “Biscio".
L'uomo, oggi 48enne, era un impiegato edile nella ditta del cognato e risiedeva con la moglie ed il figlioletto in frazione Gratacasolo, a Pisogne, in bassa Val Camonica.
Il 26 maggio di quattro anni fa, intorno alle 17, come riportato dalle cronache dell'epoca, salutò la compagna dicendo che aveva appuntamento in un bar della vicina Costa Volpino (suo paese d'origine) con un amico. L'ultimo a vederlo, infatti, fu un certo M.A., un "volto noto" - proprio come lo stesso Garatti, del resto - nel mondo della droga. Tuttavia, quest'ultimo, nelle corso dell'indagini, risultò estraneo alla sua scomparsa.
L'auto di Fabrizio, un suv Daihatsu di colore grigio metallizzato, come ricordato anche dal post del programma di Federica Sciarelli, è stato rinvenuto di fronte alla farmacia di Costa Volpino, in via Nazionale.
Al suo interno c'erano ancora portafogli, cellulare e documenti.
Le indagini
La scomparsa di Fabrizio Garatti, a distanza di quattro anni, rimane un vero e proprio giallo. E, nonostante nel settembre dello scorso anno, il pm Emanuele Marchisio abbia chiesto - ed ottenuto - l’archiviazione del caso, tanti punti oscuri rimangono da chiarire.
Nessuno, ad oggi, infatti, sa spiegare cosa sia accaduto all'impiegato 44enne.
Tuttavia gli inquirenti, fin dall'inizio delle indagini, hanno scartato la pista dell’allontanamento volontario. Garatti, infatti, era un uomo dalla "vita parallela" e dal passato torbido. Nel 2009, ad esempio, era stato fermato a Solto Collina - piccolo centro dell'alto Sebino, in provincia di Bergamo - con ben 50 kg di marijuana nell'auto.
Nonostante fosse stato assunto dal cognato, Fabrizio Garatti non ha mai abbandonato completamente "certe cattive compagnie" ed era sicuramente molto di più di un "piccolo spacciatore". Per questo, nella prima fase dell'indagine, non si era escluso il sequestro di persona. Dopo mesi di indagini, però, l'intestazione del fascicolo in Procura era stata modificata in omicidio.
I soldi nel pollaio
Intorno a Fabrizio Garatti, poi, secondo gli inquirenti, "giravano" troppi soldi. Nel corso delle perquisizioni domiciliari avvenute il 2 ed il 5 giugno 2016, infatti. i carabinieri rinvennero, nell’abitazione del padre Franco a Costa Volpino, ingenti somme di denaro. In una cassaforte a muro occultata nel garage trovarono 265.800 euro in contanti; nel vicino pollaio, invece, erano stati nascosti addirittura un milione e 200mila euro.
Con ogni probabilità, il tesoretto era frutto non solo del traffico di sostanze stupefacenti, ma anche dall'attività di usura e di falsa fatturazione nel settore dei metalli. Come precisato dal giudice nell'ordinanza di confisca, non ci sono dubbi sul fatto che tutti quei soldi fossero di proprietà dello scomparso e non del padre.