Nel pomeriggio del 14 maggio la casa di Silvia Romano è stata messa in 'sorveglianza generica radiocontrollata', da parte del comitato provinciale per l'ordine pubblico. Si tratta di una sorta di precauzione: sotto il palazzo al Casoretto, nella periferia Nordest di Milano, alcune pattuglie delle forze dell'ordine fanno la ronda per monitorare la situazione e, nel caso ci fossero movimenti sospetti, lo comunicano subito alla centrale.
Perché si è arrivati a questa vigilanza
Ci sono stati alcuni episodi che hanno reso necessaria l'attuale misura cautelare per Silvia Romano, come quello di alcuni maghrebini che sarebbero andati a suonare una serenata sotto casa della donna, forse in segno di ringraziamento per la 24enne cooperante.
In seguito le minacce e gli insulti sui social nei suoi riguardi o il lancio di una bottiglia di vetro sulla finestra dei vicini, come anche l'irruzione nel palazzo in cui abitano i Romano da parte di uno straniero. Sono tutti eventi verificatisi nel corso dei giorni scorsi, che hanno attirato l'attenzione delle istituzioni competenti.
"Per ora è una misura del tutto cautelare - ha spiegato la prefettura - una valutazione dei rischi personali che corre la Romano verrà fatta soltanto dopo i 15 giorni di quarantena della ragazza".
Gli insulti social rivolti alla donna
Molteplici i protagonisti delle critiche nei confronti di Silvia Romano: da Vittorio Sgarbi ad altri esponenti della Politica, da poliziotti a giornalisti.
Sulle parole rivolte alla cooperante sta indagando attualmente il Ros, diretto da Andrea Leo. Sui social l'ostilità nei confronti della donna è diventata virale: circolano fotomontaggi di Silvia Romano senza vestiti, oppure ritratta in un abbraccio con kenioti in spiaggia, più uno svariato assortimento di insulti.
Il lancio della bottiglia di vetro sulla finestra
In merito all'accaduto lo zio di Silvia Romano, Alberto Fumagalli ha raccontato che sarebbero stati due individui in stato d'ebbrezza, a bordo di uno scooter a lanciare quella bottiglia di birra, in tarda notte. Lo stesso ha aggiunto: "Mia sorella li ha sentiti urlare a squarciagola il nome di Silvia".
Sono stati i vicini Parisi a chiamare la polizia, dopo aver rinvenuto dei cocci di vetro. Su questo episodio sta indagando la Digos che cerca, attraverso le immagini delle videocamere di sorveglianza del Comune, di individuare i colpevoli di quel gesto. Nel contempo si attendono i risultati degli esami effettuati sui 15 pezzi di vetro rinvenuti da parte del dipartimento scientifico. Si tenta anche di identificare lo straniero che è entrato nel palazzo in cui abitano i Romano cercando Silvia Romano, successivamente cacciato via da un condomino.