Quello di Silvia Romano è uno dei casi più discussi nel nostro paese. Sono tante le opinioni dei connazionali di Silvia, alcune di sostegno e di felicità ma altre di critica. La ragazza, dopo un anno e mezzo di prigionia in alcuni dei paesi più pericolosi dell’Africa, Somalia e Kenya, è stata liberata nella giornata di sabato 9 maggio scorso. Un volo di stato l’ha riportata in Italia il giorno successivo, la domenica, dove la giovane ha potuto riabbracciare la sua famiglia. Silvia, sin da subito, è sembrata serena e tranquilla, tanto da collaborare con le autorità giudiziarie, alle quali ha dichiarato di non aver mai subito violenze o alcun tipo di condizionamento.

Ha rivelato di essersi convertita all’Islam durante il periodo di prigionia e di aver cambiato il suo nome in Aisha. Proprio intorno alla nuova religione della volontaria in Italia si è scatenato un acceso dibattito. Molti, per esempio, credono che la sua conversione sia frutto delle angherie e della costrizione psicologica subita durante il lungo periodo in Africa e non una scelta libera. Di questa opinione è anche lo zio di Silvia che ha confessato di avere molta paura per la nipote: ‘Non mi sembra più lei. Le hanno fatto il lavaggio del cervello’. Secondo lo zio della ragazza è probabile che i suoi rapitori l'abbiano drogata.

Rapimento di Silvia Romano: lo zio Alberto interviene alla Vita in Diretta

Uno dei pochi membri della famiglia della volontaria 24enne a parlare è stato lo zio Alberto Fumagalli che, in collegamento con il programma di Rai1, La Vita in Diretta, ha fatto delle importanti dichiarazioni. Prima di tutto ha smentito categoricamente il fatto che la nipote fosse incinta, così come, da qualche giorno, vari siti e giornali dicevano.

Il dubbio era sorto in quanto, una volta scesa dall’aereo a Ciampino, la ragazza si accarezzava la pancia. L’uomo ha ricordato con grande agonia il lungo periodo del rapimento di Silvia, di quando non si avevano notizie su di lei e dei vari momenti in cui hanno pensato che non l’avrebbero mai più vista. Alberto ha parlato, infatti, di un vero e proprio film dell’orrore.

Ha continuato il suo racconto, arrivando a parlare della conversione all’Islam. ‘È stata inquadrata e addestrata, le hanno fatto il lavaggio del cervello. Sarà stata anche drogata’, ha tuonato l’uomo. Parole durissime nei riguardi della nuova fede della nipote.

Lo zio Alberto: ‘Nessuno la farà tornare più in Africa’

Ha continuato il suo racconto dicendo che la vede diversa. Addirittura, secondo Alberto, Silvia non parla e pensa più come prima. ‘Non è lei che vuole farsi chiamare Aisha, questo non lo ha mai detto’. Prima di concludere questo lungo e importane collegamento, l’inviata ha chiesto ad Alberto, in quanto rappresentante della famiglia in quel momento, se Silvia, passato questo periodo critico, possa ritornare in Africa.

La risposta di lui è chiara ma allo stesso tempo dura: ‘Nessuno la farà tornare in Africa, il passaporto glielo brucio io, vediamo se torna in Africa’. Insomma, la posizione, dello zio Alberto è abbastanza chiara. Resta da capire se, prima o poi, qualche genitore o la stessa Silvia, rilasceranno qualche intervista per chiarire, definitivamente, ogni dubbio in merito alla sua triste vicenda.