La tragedia della piccola Greta, deceduta a 3 anni a Foligno in una piscina a due km dalla sua abitazione, ha scosso tutta la comunità. Oggi, 14 maggio, sono stati resi noti i risultati dell'autopsia sul corpo della vittima. Non sono stati riscontrati segni di violenza e la bambina ha perso la vita nel giro di pochi minuti dalla sua caduta. Da quanto è emerso, i suoi due cani avrebbero provato a salvarla.
L'autopsia sulla piccola Greta non ha rilevato segni di violenza: il decesso è avvenuto per annegamento
Greta si era allontanata dalla sua abitazione di Poggiarello poco dopo l'ora di pranzo, lo scorso martedì 12 maggio.
Dopo l'allarme lanciato dai genitori, i Carabinieri hanno ritrovato la piccola nella piscina di una villa abbandonata, a Capodacqua di Foligno, alle 16:20. Nelle fitte campagne del perugino, la bambina si sarebbe incamminata con i suoi cani, probabilmente per seguirli mentre giocava con loro, ma nessuno l'ha vista. Il custode della villa, intervistato dalla trasmissione Chi l'ha visto, aveva affermato di non essere presente sul posto, ma di ritenere poco probabile che una bambina di quel'età avrebbe potuto percorrere il sentiero impervio fino alla villa. Gli inquirenti hanno avviato un'indagine e su disposizione del pubblico ministero Elisa Iacone, ieri è stata effettuata l'autopsia dal medico legale.
Dalle analisi effettuale dal dottor Sergio Scalise Pantuso, è emerso che la bambina è deceduta poco dopo la sua caduta nella piscina, più di un'ora prima del tragico ritrovamento.
I due labrador avrebbero tentato di salvare la bambina caduta in piscina
Sul corpo di Greta non sono stati rilevati segni di violenza, ma solo lievi escoriazioni riconducibili al tentativo di salvataggio dei suoi cani.
I due labrador, infatti, sono rimasti sul posto della tragedia a vegliare sul piccolo corpo fino all'arrivo delle Forze dell'Ordine e con molta probabilità hanno tentato di tirare fuori dall'acqua la bambina. La causa del decesso stabilita dal medico legale è l'annegamento, avvenuto nello spazio di pochi minuti da quella che sembra a tutti gli effetti una caduta accidentale.
Le indagini dei Carabinieri proseguono per cercare di comprendere come abbia fatto una bambina così piccola a percorrere più di due chilometri in una zona boscosa e poco praticabile. Si lavora per ricostruire il percorso che Greta ha seguito dalla sua casa, dove si trovava con il nonno, la mamma e la zia, che hanno dichiarato di averla sentita giocare fino a pochi minuti prima della scomparsa. L'assenza di testimoni e la mancanza di segni di violenza farebbero pensare ad un allontanamento dovuto ad un contesto di gioco.