Durante l'udienza generale di oggi, mercoledì 3 giugno, Papa Francesco ha espresso, per la prima volta dall'inizio delle proteste in America, la sua posizione e quella della Chiesa sulla vicenda. Il pontefice ha indirizzato parole forti ai fedeli di lingua inglese sulle vicende seguenti la morte di George Floyd. Dopo essersi rivolto "ai fratelli e alle sorelle degli Stati Uniti", Jorge Bergoglio ha detto che non è possibile tollerare qualsiasi tipo di razzismo o di esclusione e allo stesso tempo pretendere di difendere la sacralità di ogni vita umana.
"Il razzismo è un peccato" ha tuonato Papa Francesco. Ma il vescovo di Roma ha pronunciato parole altrettanto decise nei confronti delle violenze e degli scontri delle ultime sere. Il pontefice ha definito la violenza delle ultime notti "autodistruttiva e autolesionista" perché "con la violenza non si guadagna nulla e si perde tanto".
Papa Francesco si è unito all'arcidiocesi di Saint Paul e Minneapolis e alla Chiesa statunitense nel pregare per George Floyd e per tutti quelli che hanno perso la vita "a causa del peccato di razzismo". Bergoglio ha chiesto l'intercessione della Nostra Signora di Guadalupe, Madre dell'America, e ha pregato per il conforto delle famiglie e degli amici affranti e per la riconciliazione nazionale e la pace.
Un'ambulanza per i poveri di Roma
Papa Francesco ha messo a disposizione dei poveri di Roma, e in particolare dei senza fissa dimora, un'ambulanza. Il veicolo è stato destinato alle attività caritative dell'Elemosineria apostolica, che lo gestirà per tramite il cardinale elemosiniere Konrad Krajewski. L'arcivescovo polacco ha spiegato che l'ambulanza servirà "ad assistere soprattutto coloro che rimangono invisibili alle istituzioni".
L'ambulanza affianca altre iniziative di assistenza medica attive già da alcuni anni come quella del Poliambulatorio mobile per le cure ai più indigenti ed emarginati nelle periferie di Roma, oltre a quella dell'Ambulatorio Madre di Misericordia che offre in piazza San Pietro un primo intervento medico ai senzatetto e a coloro che non possono ottenere assistenza sanitaria.
L'ambulanza per evitare nuove tragedie dell'abbandono
L'ambulanza è stata benedetta domenica mattina, durante le celebrazioni per la Pentecoste, e, nelle intenzioni dell'elemosiniere, dovrebbe evitare che possano riproporsi vicende come quella che coinvolse Modesta Valenti negli anni Ottanta. La mattina del 31 gennaio del 1983, l'anziana signora senza fissa dimora si sentì male dopo aver trascorso la notte alla Stazione Termini. Venne chiamata l'ambulanza, ma i soccorritori non vollero aiutarla perché la donna aveva i pidocchi. Per quattro ore nessuno intervenne e la donna morì davanti ai suoi soccorritori che si rimbalzarono il compito di aiutare la signora.