Una settimana santa, tra il 6 e il 12 aprile, celebrata all'insegna del silenzio e della meditazione da parte di Papa Francesco che ha voluto soprattutto pregare per tutto il genere umano. Il 12 aprile, in occasione della Pasqua, il Santo Padre ha letto un messaggio all'interno della Basilica di San Pietro, prima della tradizionale benedizione "Urbi et Orbi", pronunciato per far risuonare in tutto il mondo cristiano parole di speranza e di pace tra i popoli.

'Respingere la tentazione in Europa di ritornare indietro nel tempo'

L'emergenza sanitaria ha colpito tutti, il vescovo di Roma ha rivolto un pensiero speciale per i popoli europei.

Un continente che, dopo il secondo conflitto mondiale, è stato capace di risorgere dalle sue macerie, per costruire qualcosa di importante grazie ad uno spiccato spirito di solidarietà. Il Santo Padre nella sua esposizione ha continuato, riguardo a possibili dissidi in Europa, dicendo che "è quanto mai urgente, sopratutto nelle circostanze odierne, che tali rivalità non riprendano vigore". Queste parole sono state dettate dall'animo del vescovo di Roma soprattutto di fronte a circostanze che vedono i governi dei Paesi UE ancora in disaccordo sulle modalità di ricostruzione economica e sociale degli Stati membri. "Oggi l’Unione Europea ha di fronte a sé una sfida epocale, dalla quale dipenderà non solo il suo futuro, ma quello del mondo intero.

Non si perda l’occasione di dare ulteriore prova di solidarietà, anche ricorrendo a soluzioni innovative. L’alternativa è solo l’egoismo", ha detto il pontefice.

Papa Bergoglio ha invitato a porre fine ai conflitti

In occasione della Pasqua, Papa Bergoglio sostiene che tutte le nazioni in guerra hanno il dovere di far tacere le armi, in modo da iniziare dei percorsi di pace comuni.

Non ha dimenticato di citare alcune aree di guerra esistenti nel pianeta: Siria, Yemen, Libano, Iraq, Ucraina, oltre a tanti conflitti che ancora insanguinano l'Africa. Così come il Papa ha auspicato nella possibilità di una soluzione stabile sia per Israele che per il Venezuela, quest'ultima nazione coinvolta in una spirale di mancata democrazia che ha affamato la popolazione residente.

E non ha dimenticato la drammatica situazione dei migranti, sopratutto quelli che si trovano all'isola di Lesbo, dove donne, uomini e bambini hanno bisogno di tutto. Infine il pontefice ha concluso il suo intervento dicendo che devono essere bandite parole come indifferenza, egoismo, divisione, dimenticanza, perché sono dei vocaboli che non hanno diritto di cittadinanza "in questo tempo ed in ogni tempo", come ha concluso il pastore universale della Chiesa cattolica, augurando a tutti una santa Pasqua, impartendo la solenne benedizione rivolta a Roma e al mondo intero.