La procura di Ferrara ha notificato l'ipotesi di reato di omicidio colposo ai danni della mamma del bimbo di quattro anni che ha perso la vita il 12 luglio a Bosco Mesola, nella piscina di un agriturismo. "È un atto dovuto - hanno spiegato gli inquirenti - che ci permetterà di effettuare l'autopsia sul corpo del bambino, in modo tale da poter stabilire la causa del decesso". Oltre alla madre è sotto inchiesta anche il proprietario dell'agriturismo in merito alla regolarità delle piscine.

Le indagini in corso

In particolare gli inquirenti stanno cercando di scoprire se il piccolo possa aver avvertito un malore prima di cadere in acqua, mentre i carabinieri hanno il compito di valutare a che ora è avvenuto il decesso e come sia accaduto l'incidente.

Infatti, da ciò che sarebbe emerso dall'interrogato testimoni, si evince un buco di pochi minuti dall'istante in cui il bimbo era insieme a sua madre a quello in cui è stato avvistato sul fondale della piscina. Secondo le prime testimonianze, nessuno dei dieci presenti in piscina avrebbe intravisto il piccolo entrare in acqua, né tantomeno annaspare perché non riusciva a tornare a galla.

L'ipotesi della congestione

La sola cosa certa è che il piccolo, prima dell'incidente, ha mangiato un gelato ed era in compagnia di sua madre e di alcuni conoscenti accanto alla piscina dei bambini, mentre è stato poi rinvenuto all'interno della piscina per adulti. Potrebbe aver avuto una congestione e forse questo gli avrebbe impedito di chiedere aiuto o potrebbe essere annegato perché si era immerso in una piscina troppo alta per lui.

Sarà l'autopsia, fissata per il prossimo venerdì, a chiarire la causa del decesso del piccolo di quattro anni. Un altro aspetto della vicenda, sul quale occorre fare chiarezza, risiede nell'identificazione dei presenti che hanno assistito alla scena: dato il panico del momento, infatti, molte persone sono uscite all'agriturismo senza essere prima identificate, mentre le loro testimonianze potrebbero essere utili alla ricostruzione degli eventi.

Bosco Mesola: le dichiarazioni del titolare dell'agriturismo

Il titolare dell'agriturismo ha affermato di aver visto il bambino mangiare il gelato, ma di non averlo notato mentre entrava nella piscina per adulti. Stando alle prime verifiche, l'acqua della piscina più profonda era alta non più di un metro e 40 centimetri, dunque non sarebbe fondamentale la sorveglianza di un bagnino o di addetti alla sicurezza. Ma tutto questo è ancora da approfondire e non si esclude un'eventuale perizia tecnica. Intanto, il padre della vittima ha richiesto l'assistenza di un avvocato.