Uno squalo mako lungo due metri è stato avvistato nella giornata di ieri 21 luglio vicino la spiaggia di Zahara de los Atunes, sulla Costa de la luz, in Spagna. Secondo quanto riferiscono i media internazionali, il predatore è stato notato dai bagnini che stavano perlustrando il litorale in sella ad una moto d'acqua. Quando hanno avvistato la sagoma dello squalo i baywatch hanno dato subito l'ordine ai bagnanti di uscire dall'acqua. La spiaggia è stata così chiusa e per due ore nessuno è entrato in mare. Sul posto si è recato anche il personale della Guardia Costiera spagnola.

L'animale riportato al largo

Secondo quanto riporta TgCom24 sulle sue pagine online, la guardia costiera è riuscita a riportare lo squalo al largo, lontano dalla spiaggia dove c'erano i bagnanti. La situazione è quindi tornata presto alla normalità. Solitamente il mako non è uno squalo pericoloso per l'uomo, ma se infastidito è in grado di ferire e provocare lesioni mortali alle persone. Si tratta di una specie che vive in alto mare ed è in grado di percorrere anche 3.000 chilometri in acqua andando a caccia delle prede. Il mako è anche uno squalo molto veloce, in grado di raggiungere anche i 70 chilometri orari quando accelera. Questa sua caratteristica lo rende uno dei pesci più veloci. Sulle spiagge spagnole lo squalo mako è stato assolutamente innocuo per i bagnanti, ma la sua presenza ha destato comunque una certa preoccupazione e anche per questo le autorità locali hanno deciso di chiudere preventivamente il litorale.

La Costa da luz è una regione turistica della Spagna che si trova in Andalusia, sull'Oceano Atlantico. La vicenda dello squalo apparso lungo le coste spagnole ha fatto subito il giro del mondo.

Una specie a rischio di estinzione

Lo squalo mako è una delle specie animali che rischiano l'estinzione e per questo è tutelato dalla legge.

Anche nei mari italiani non sono rari gli avvistamenti di questa specie. Alcuni giorni fa un giovane esemplare di mako è stato catturato da un pescatore al largo di Livorno, vicino l'area marina protetta delle Secche della Meloria. Il predatore, lungo 1 metro e pesante 20 chili, sarebbe rimasto impigliato accidentalmente nelle reti del peschereccio.

L'uomo che lo ha tirato fuori dall'acqua non lo ha rimesso in libertà ma lo ha condotto, ormai senza vita, presso la banchina del porto. La guardia costiera italiana, insieme ai carabinieri, hanno proceduto ad effettuare le verifiche del caso e al termine degli accertamenti il pescatore potrebbe anche rischiare una denuncia di natura penale. Gli investigatori sono intervenuti anche per scongiurare che la carne dello squalo venisse immessa illegalmente sul mercato.