Giallo sulla morte di un imprenditore italiano a Bratislava, capitale della Cecoslovacchia. Loris Colusso, 67enne originario di San Michele al Tagliamento (comune in provincia di Venezia) è stato trovato senza vita nel fiume Danubio, nella giornata di ieri, martedì 21 luglio. L'uomo, che da una trentina d'anni viveva e lavorava nella città ai confini con l'Austria e l'Ungheria, aveva fatto perdere le sue tracce lo scorso 15 luglio. Secondo quanto riportato dalle pagine di Cronaca Nera del Corriere della Sera temeva per la sua vita e si sentiva pedinato.

Ritrovato senza vita l'imprenditore Loris Colusso

Il corpo senza vita di Loris Colusso, come confermato dalla figlia Selene, è stato trovato nella mattinata di ieri nelle acque del Danubio, nei pressi di una diga sita all’altezza della città di Gabcikovo, a trenta chilometri da Bratislava, dove risiedeva. Secondo le prime, ed ancora frammentarie notizie, sul suo corpo, non sarebbero stati riscontrati segni evidenti di violenza. Le autorità locali propenderebbero per l'incidente o il suicidio, ma del caso si stanno interessando anche l'ambasciata italiana e la Farnesina.

L'imprenditore aveva lasciato San Michele al Tagliamento, dove era stato anche vicesindaco, nel 1993. A Bratislava, si era ricostruito una vita.

Aveva fondato la Slovakia Group, una società specializzata in servizi contabili e di consulenza rivolta alle imprese italiane che operano in Slovacchia ed era diventato l'editore di Buongiorno Slovacchia, il primo quotidiano slovacco in lingua italiana. Il portale, negli ultimi mesi, aveva seguito attentamente le infiltrazioni della criminalità organizzata italiana oltreconfine e le vicende di Antonio Vadalà, calabrese estradato dalla Slovacchia attualmente a processo per traffico internazionale di droga.

Tuttavia, il quotidiano online, non pubblicava inchieste o scoop, ma riportava notizie già diffuse dalla stampa.

Loris Colusso aveva paura

Negli ultimi tempi, Loris Colusso, non si sentiva tranquillo. Secondo quanto riferito dai familiari e dai suoi collaboratori, temeva di essere in pericolo: si sentiva seguito, diceva che qualcuno gli aveva rubato i telefoni cellulari e parlava, addirittura, di armi nascoste nei passeggini.

Domenica 12 luglio, l'imprenditore aveva telefonato alla figlia Selena, residente a Oderzo (in provincia di Treviso), raccontandole le sue paure: si sentiva pedinato ed era convinto che la criminalità organizzata lo avrebbe ucciso . L'ex moglie Enza Vio, consigliera comunale a San Michele al Tagliamento, ha spiegato: "Mi diceva che volevano fargli del male, che qualcuno voleva fargliela pagare per quello che aveva pubblicato". Poi ha aggiunto: "Abbiamo provato a tranquillizzarlo e gli abbiamo detto che sicuramente stava esagerando".

Selene, dopo l'ultima telefonata, aveva contattato i colleghi del padre che avevano confermato lo stato confusionale di Loris e aveva chiesto al compagno di raggiungerlo nella capitale slovacca.

Quando l'uomo, giovedì 15 luglio, è arrivato a Bratislava, però, Loris Colusso, aveva già fatto perdere le sue tracce. La sua auto era stata trovata poco dopo. Al suo interno c'erano i cellulari che l'imprenditore credeva rubati. Altri telefoni, invece, sono stati rinvenuti nella sua abitazione che, come riportato dalla polizia locale, non presentava segni di effrazione.