Codeina e metadone, sarebbero le sostanze, forse associate all'alcol, che avrebbero causato la morte nel sonno di due adolescenti di Terni. Si tratta di Flavio Presuttari e Gianluca Alonzi, di 15 e 16 anni. Entrambi sono stati trovati senza vita dai genitori, ieri mattina, martedì 7 luglio, ognuno nel proprio letto. I familiari hanno poi dato l'allarme e sono scattate le indagini.

Stamattina, nel corso di una conferenza stampa, il procuratore di Terni Alberto Liguori ha spiegato l’operazione che in poche ore ha portato al fermo di Aldo Maria Romboli, pusher di 41 anni, accusato di aver ceduto la dose per uno sballo costato 15 euro ai due amici.

Terni, adolescenti trovati morti dai genitori

Gianluca Alonzi e Flavio Presuttari avevano facce da bambini ed erano molto amici. Lunedì scorso hanno trascorso il pomeriggio e la serata insieme. Dalla ricostruzione dei fatti, tra le altre cose, è emerso che erano stati a giocare a calcio presso il campetto sportivo di San Valentino, dove un pusher avrebbe ceduto loro della droga. Si sarebbero sentiti male e sarebbero tornati a casa con l'aiuto degli amici che non avrebbero allertato i genitori. Abitavano in due quartieri di Terni distanti tra loro alcuni chilometri, uno a San Giovanni, l'altro a Villa Palma.

L'indomani mattina sono stati i rispettivi genitori a fare la terribile scoperta: Gianluca e Flavio giacevano inerti a letto, non potendo più risvegliarsi.

Le urla delle madri in due case diverse si sono tramutate presto nel dolore di una città intera. La tragedia accomuna due giovanissimi in buona salute, che non soffrivano di alcuna patologia. Secondo i primi accertamenti del medico legale, i due adolescenti erano deceduti già da alcune ore rispetto al momento del ritrovamento da parte dei genitori.

Sui loro corpi non sono stati riscontrati segni di violenza. Da subito, i militari della compagnia di Terni hanno ipotizzato che la morte dei due, altrimenti inspiegabile, potesse essere collegata all'assunzione di sostanze stupefacenti.

Terni, l'aiuto alle indagini degli amici delle vittime

Oggi il procuratore di Terni ha fatto il punto sul caso, annunciando che è stato risolto in tempo record grazie alla collaborazione degli amici dei due adolescenti morti.

Liguori ha detto che sono stati la chiave di volta per indirizzare gli inquirenti verso un sospettato, poi fermato. Il procuratore ha chiarito che il lavoro maggiore l'hanno fatto i carabinieri, ma solo grazie al materiale indiziario fornito, alle "dichiarazioni dirimenti e convergenti". Il procuratore ha aggiunto che gli amici, anch'essi minorenni, hanno dato elementi utili anche per circoscrivere le possibile sostanze assunte dalle due vittime. Si tratterebbe di codeina e metadone, indicate dagli amici con competenza tecnica, per avere rispettivamente un colore violaceo e biancastro. Una perizia che ha allarmato il procuratore: "Preoccupante è la familiarità dei giovanissimi con la droga", ha detto.

Per il magistrato è una tragedia che chiama in causa una responsabilità collettiva: genitori, famiglie, istituzioni. Terni in queste ore è sotto choc e il sindaco, Leonardo Latini, ha proclamato il lutto cittadino.

'Gli ho venduto il metadone, sono distrutto'

"Sì, ho venduto io il metadone e sono distrutto": sono queste le parole con le quali Aldo Maria Romboli, pusher tossicodipendente di 41 anni , ha ammesso di aver venduto per pochi euro una boccetta di metadone ai due minori. La compravendita sarebbe avvenuta lunedì sera presso il campetto di calcio.

Il metadone è la sostanza che viene somministrata ai tossicodipendenti al Sert dove anche Romboli era in cura. Nella sua casa, dopo una perquisizione, gli inquirenti hanno trovato una boccetta che avrebbe contenuto la sostanza incriminata.

A carico del fermato l'accusa di spaccio e morte come conseguenza di un altro reato. Resta da accertare se, come ipotizza la Procura, le vittime si siano procurate altre sostanze e abbiano assunto un mix letale. Solo l'autopsia e l'esame tossicologico sui corpi di Flavio e Gianluca, che dovrebbero svolgersi venerdì sera presso l'ospedale di Perugia, potranno chiarire le cause del loro decesso.

Romboli è già noto alle forze dell'ordine perché in passato era stato condannato per resistenza a pubblico ufficiale durante dei tafferugli allo stadio. Ha confermato l'ammissione di responsabilità il legale Massimo Carignani che ha incontrato il suo assistito nel carcere di Terni. "Ha confessato ed è stato collaborativo.

È distrutto, e credo che vada controllato a vista perché potrebbe compiere gesti estremi”, ha detto Carignani. Domani mattina, è prevista l'udienza di convalida del fermo davanti al giudice Barbara Di Giovannantonio.